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Tradizioni e curiosità del Giovedì Santo

  • Paola Montonati

giovedi santo 1Il Giovedì Santo, molto amato nel mondo ortodosso e in quello cattolico, è il giorno dove si ricorda l’ultima cena, quando Cristo istituì l’Eucarestia, salutò i dodici apostoli e perdonò chi lo avrebbe tradito.

Ma è visto anche come un’introduzione al triduo pasquale dei giorni del venerdì santo, sabato santo e domenica di Pasqua, che rappresentano la Passione, Morte e Resurrezione del Cristo.

Durante quel giorno alcune Chiese cristiane osservano una Comunione speciale il giovedì santo, in memoria dell’ultima cena, ma il rito più noto è la lavanda dei piedi, un gesto che rappresenta il dovere di mettersi al servizio degli altri, come fece Cristo con gli apostoli.

Nel corso del Giovedì santo in alcune regioni dell’Italia le famiglie usano visitare i sepolcri, cioè le lapidi dei defunti nelle Chiese, come fanno anche gli ortodossi.

In Italia e in Spagna, sono davvero uniche le processioni rituali di questo giorno, le più famose si tengono a Siviglia, nel corso della Settimana Santa, mentre nell’Italia meridionale ci sono anche le tradizioni dei flagellanti, come a Verbicaro, in provincia di Cosenza, come simbolo della flagellazione di Gesù, ricordata anche nella tradizionale processione delle Vare a Caltanissetta.

Per gli inglesi il Giovedì santo è il momento in cui la Regina procede alla distribuzione del Maundy Money, quando visita diverse cattedrali e distribuisce agli anziani delle monete d’argento che hanno valore legale ma non possono circolare, visto il valore numismatico e spesso sono fatte anche donazioni ai poveri con denaro ordinario.

In Russia si dice che contare tre volte il denaro in casa il Giovedì santo garantisca lunghi periodi di prosperità, ma è anche il giorno che è usato per le grandi pulizie e dove non deve essere prestato denaro, poiché pare porti sfortuna.

Un piatto legato a questo giorno è il greco Tsoureki, un pane dolce che conosce piccole variazioni nelle regioni circostanti, mentre in Italia si usa l’uvetta nel pane, perché è vista come un simbolo di rinascita dopo la morte, in quanto si tratta di uva fresca essiccata, e basta immergerla in acqua per rigenerarla.

I piatti del Giovedì santo in Italia vanno dalla tradizionale pizza dolce marchigiana alla resta comasca fino al pan di ramerino, un pane dolce con l’uvetta, olio extra vergine di oliva e rosmarino.

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