Traccie di musica classica: Conservatorio di Roma
La storia del Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma parte dell’antica Vertuosa compagnia de’ musici poi Congregazione de’ Musici di Roma sotto l’invocazione di Santa Cecilia dal 1565, diventata Accademia, prima pontificia poi regia, e infine diventata l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
La Congregazione si affermò come l’istituzione più importante per la formazione dei musicisti romani dove, grazie a varie concessioni papali, per esercitare la professione nello Stato Pontificio di maestro di cappella si doveva superare un esame presso la Congregazione ed era proibito eseguire musiche non approvate dalla Congregazione stessa.
Fin dai primi decenni del XIX secolo c’era l’esigenza di creare in seno alla gloriosa istituzione una scuola di musica e negli anni del soggiorno romano del compositore Gaspare Spontini sembrò concretizzarsi, ma l’impresa fallì soprattutto per lo scetticismo dimostrato dal Governo pontificio.
La nascita della scuola di musica si deve a Giovanni Sgambati, pianista e compositore di fama internazionale, allievo di Liszt, che ottenne nella sede dell’Accademia la concessione di un locale dove poter svolgere un corso gratuito di pianoforte riservato ad allievi meritevoli e poco abbienti.
Il suo esempio venne seguito da Ettore Pinelli, che istituì a sua volta un corso gratuito di violino nel 1869.
Il 23 maggio dell’anno successivo il Cardinale Visitatore Camillo Di Pietro decretò ufficialmente l’apertura ufficiale delle due scuole con dieci allievi ciascuna, aumentabili a seconda del numero delle domande, sancendo di fatto la nascita di un istituto musicale.
Nel 1886 fu approvato con Regio decreto lo Statuto, per insegnare composizione, canto, organo, pianoforte, violino e viola, violoncello, contrabbasso, flauto, oboe, clarino, fagotto, corno, tromba e trombone, arpa, strumenti a percussione, solfeggio, storia ed estetica musicale, diritti e doveri, declamazione e gesto, letteratura poetica e drammatica, lingua italiana, latina e aritmetica, lingua francese e altre lingue estere viventi, geografia e storia, paleografia musicale.
I docenti erano complessivamente 43 e gli allievi 315 e nei primi 25 anni del Liceo ci furono 1.595 allievi mentre il numero dei promossi arrivò a 443.
La scuola di declamazione e gesto diretta da Virginia Marini si distaccò nel 1893, divenendo la Scuola di recitazione Eleonora Duse che dal 1935 divenne l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, la cui presidenza fu affidata a Silvio d’Amico.
Dato che era necessaria una grande sala per le manifestazioni accademiche, i saggi e gli esami del Liceo, nel 1881 l’architetto Pompeo Coltellacci fu incaricato di elaborare un progetto per un complesso che doveva sorgere su un’area ricavata dal giardino dell’ex convento.
La Sala Accademica fu inaugurata nel 1895 dalla Regina Margherita, che contribuì con L.10.000 al finanziamento dei lavori e, con i suoi 795 metri quadri e 14 metri d’altezza, era la sala concerti più grande di Roma, con un grande organo, costruito dalla ditta E. F. Walcker di Wuttemberg, e di un’acustica perfetta.
Nel 1911 il Liceo Musicale divenne autonomo nel 1919 si separò definitivamente dall’Accademia, con l’attuale denominazione di Conservatorio di Musica Santa Cecilia.
A partire dal 2009 fu avviato un lavoro con gli Enti locali e con le Istituzioni di riferimento per individuare un nuovo edificio da destinare a nuova sede del Conservatorio, scelto nell’ex caserma Reali Equipaggi di S. Andrea delle Fratte situata in pieno centro storico, nei pressi di Piazza di Spagna e a pochi passi dal Conservatorio.
Il 27 giugno 2013 fu siglata la convenzione con l’Agenzia del Demanio per la concessione gratuita dell’edificio al Santa Cecilia.