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Storie lontane: San Nicola e la leggenda del Krampus

  • Paola Montonati

krampus 1In quella zona delle Alpi ricca di cultura tedesca, come l'Alto Adige, l'Austria, la Baviera, oltre ad alcune zone del Friuli Venezia Giulia, vicino a Nikolaus, cioè Babbo Natale, c’è un sinistro personaggio, detto Krampus.

Noto anche come Diavolo di Natale, il Krampus compare la sera del 5 dicembre, prima della festa di San Nicola, per seguirlo di casa in casa quando regala i doni ai bambini, oltre a punire i cattivi.

Legato ai riti pagani dell'eterna lotta tra il bene e il male, il Krampus ha il nome derivato dal bavarese Krampn (morto, putrefatto, passato), o dal tedesco Kramp (artiglio) e in Alto Adige e in Germania è detto anche Teufel (Diavolo).

La leggenda dice che un tempo, i giovani dei paesini di montagna, mascherati con pellicce formate da piume e pelli e corna di animali, cercavano di terrorizzare gli abitanti dei villaggi vicini, derubandoli delle scorte per l'inverno.

Ma un giorno i giovani scoprirono che tra di loro si nascondeva un impostore, il diavolo in persona, camuffato il volto diabolico ma riconoscibile grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra e che venne sconfitto solo grazie all’intervento del vescovo Nicolò.

Da allora i giovani, travestiti da demoni, iniziarono a percorrere le strade dei paesi per portare doni o punire i bambini cattivi, con in testa la figura del vescovo che aveva sconfitto il male.

Nel Cinquecento il rito dei Krampus venne proibito proprio per la sua natura diabolica, ma nella seconda metà del XIX secolo ci fu il ritorno ufficiale dei cortei e delle corse dei Krampus.
Con il viso coperto da maschere diaboliche e paurose in legno e in cartapesta e abiti laceri e consunti, i Krampus fanno rumori e schiamazzi, usando campanacci o corni, e gridando a squarciagola.

Per far parte del gruppo dei Krampus si deve essere scapoli, essere nati nello stesso paese e la maschera non deve mai essere tolta in pubblico.

In testa al corteo, su un carro rosso e nero, c’è San Nicolò, che dona regali e dolci, mentre per i cattivi un po’ di carbone e un rimprovero.

Fino al tramonto San Nicolò cerca di calmare le ire dei diavoli nei confronti degli spettatori, che rincorrono tra urla e grida non solo bambini e ragazzi, ma anche adulti e i più anziani, per poi senza il Santo rincorrere la folla anche fino a sera, quando improvvisamente scompaiono. 

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