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San Siro: vescovo di Pavia

  • Paola Montonati

san siro 1Tutti i pavesi sanno chi è San Siro, il ragazzo che portò i pani e i pesci a Gesù per il miracolo della moltiplicazione, oltre a essere il primo vescovo di Pavia, su incarico di San Pietro, e il santo protettore della città, che viene festeggiato il 9 dicembre.

Ma forse pochi sanno che la maggior parte delle notizie sul santo e vescovo è ancora oggi avvolta da un fitto velo di mistero, situata in quel confine sottile tra storia e leggenda dei primi anni del Cristianesimo, dalla morte di Gesù fino alla decapitazione di San Paolo a Roma.

I primi cenni storici sulla figura di San Siro si trovano nella cronaca del IX secolo Sancti Sryi, che si basava sulle molte leggende legate alla figura del santo pavese.

Con il passar dei secoli, fino alla fine dell’Ottocento, molti studiosi considerarono valida la tesi dell’identificazione di Siro con il ragazzo dei pani e dei pesci, ma nel Novecento prese sempre più piede l’ipotesi che fosse solo uno dei discepoli di San Pietro, inviato a colonizzare la Pianura Padana dopo l’arrivo a Roma del padre degli apostoli.

E gli storici di Pavia che cosa pensavano di tutto questo?

Spelta dice nelle sue Cronache che “Erano già scorsi Anni quarantacinque che Giesv Cristo nostro Signore per salutar l’humana prole vestitosi di questa nostra fragile spoglia venne ad habitar con gli uomini, & dodici, ch’egli avendo compitamente ispedita l’opera della redentione, era asceso al Cielo… quando sotto il Pontificato di San Pietro, e l’imperio di Claudio entrò in quest’ alma Città l’angelico pastore, tromba dello Spirito santo, maestro della verità, il glorioso nostro padre San Siro (…). Ho bene ritrovato, ch’egli fu consecrato da San Pietro suo Maestro insieme con San Marco Euangelista, & che l’anno 46. dal parto della Vergine co’l beato Inventio benedisse questa città” mentre il Breventano racconta nella sua storia “De Santo Siro… Il Divo Padre Siro primo Pastore del greggio Ticinese… fù al tempo de gli Apostoli nella primitiva Chiesa, fu adunque questo S. Padre uno di quelli (come appare per la sua sacra istoria) che riuscì dal chiarissimo fonte della divina Maestà, ciò è da Christo in Pietro, da Pietro in Marco, & da Marco in Hermagora, il quale per ordine di Pietro fu fatto Vescovo di Aquileia. Da questo Hermagora Siro suo speciale discepolo futuro Padre Ticinese fu mandato a Pavia à predicarvi la fede di Giesu Christo l’anno cinquantesimo, dal nascimento d’esso nostro Signore, & decimo settimo dal suo salir in Cielo”.

A complicare le cose alla fine dell’Ottocento ci fu un’ipotesi che riteneva San Siro attivo nel V secolo come discepolo di Sant’Ermagora, primo vescovo di Aquileia, ma ciò con ogni probabilità deriva dalla confusione con un santo omonimo, che divenne uno dei primi vescovi di Vercelli.

Solo grazie al sacerdote Cesare Prelini, che alla fine del XIX secolo trovò le ossa del santo nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, fu possibile giungere al chiarimento dell’equivoco.

A proposito di tutto questo, lo scrittore e poeta pavese Virginio Inzaghi scrisse “La convinzione iniziale è dunque quella che riconosce Siro come vissuto nel primo secolo. Essa si basa fino ad un certo punto sulla Cronica la quale non porta però alcuna data ed è anzi convincimento attuale che sia stata scritta in questa forma esaltante solo per contrapporla alla Chiesa milanese che intendeva rivendicare un primato che la chiesa pavese, direttamente dipendente da Roma non intendeva accettare”.

Che sia vissuto nel I o V secolo dopo Cristo, in ogni caso San Siro rimane sempre il primo vescovo e uno dei santi protettori di Pavia. 

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