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Pavia al cinema: Mani di velluto

  • Paola Montonati

mani vellutoA Bereguardo, dove si trova il visitatissimo ponte delle barche, i registi Castellano e Pipolo nel 1979 vi girarono una delle scene più note della commedia Mani di velluto, parte degli anni d’oro di Adriano Celentano come attore cinematografico….

 

Cast

Olga Karlatos, Eleonora Giorgi, Adriano Celentano, Gino Santercole

Trama

Guido Quiller,  ingegnere milanese, separato dalla moglie Petula, diventa ricchissimo grazie ad un vetro anti rapina di sua invenzione, il Blindo Glass, diventato indistruttibile grazie a un ingrediente segreto, che si scoprirò poi essere un suo sputo.

Un giorno Guido, per un incidente in Vespa, finisce in una fontana, dove viene soccorso da Tilli, giovane borseggiatrice, e da suo fratello Momo, falsario, che per un equivoco lo scambiano per uno scippatore e decidono di portarlo a casa loro per curarlo.

Una volta a casa l'equivoco continua al punto che il fratello prepara per Guido un documento falso con il nome di Giacomo Leopardi,  reso possibile dal fatto che Quller non può parlare per una laringite.

Tornato a casa l’ingegnere  non fa altro che pensare a Tilli e decide di tornare a trovarla per ringraziar ala e raccontarle tutto, ma così scopre che i ladri lo odiano per colpa della sua invenzione. Per frequentare la ragazza così Guido organizza una finta rapina in banca in modo di reperire i soldi per far uscire di prigione il nonno di Tilli e da li continua farsi credere ladro, organizzando con la giovane dei colpi molto fantasiosi ma, di nascosto, si preoccupa di risarcire in modo anonimo tutte le vittime.

L’amore tra i due finisce quando Guido organizza un colpo a casa sua dove, a per l'intervento della polizia, Tilli scopre la sua vera identità.

Per riconquistare la bella ladra, Guido mostra a Tilli la vendita della sua fabbrica e le comunica la notizia del divorzio dalla moglie.  senza però rinunciare ad organizzare un ultimo colpo ai danni della sua ex.

 

La storia di Bereguardo


Bereguardo (dal francese Bel-regard), nei pressi di Pavia, fu con probabilità nel Medioevo un feudo del vescovo di Pavia.

Intorno al 1300 il signore di Milano Luchino Visconti vi fece erigere un castello, che col passare del tempo servì come Villa Ducale, arricchita da una riserva di caccia che vi fu annessa dal duca Gian Galeazzo Visconti nel 1386.

Nel 1447 Francesco Sforza mise sotto assedio il castello, che in seguito fu donato al signore di Pavia Matteo Marcagatti,

Nel 1450 il duca cedette il castello al conte Giovanni Tolentini di Urbino, che lo governò fino al 1470, anno della sua morte.

Il 10 marzo del 1897, con rogito del notaio in Milano dott. Tito Rosnati, si trova l’atto di  Donazione del Castello di Bereguardo dal ing. Giulio Pisa al Comune di Bereguardo.

Verso il 1374 si hanno le prime notizie riguardanti il ponte di barche sul Ticino, consistente allora in un ponte di barche, o spesso in un battello per il trasporto dei passeggeri.

Il porto, detto di Bereguardo, era il quinto da valle a monte degli undici costruiti sul Ticino.

Nel 1378 il ponte fu fortificato e nel 1449 venne sostituito da un ponte di barche dal Duca Francesco Sforza, e poi dal 1913 diventò un ponte in chiatte stabile.

Ora le chiatte sono in cemento e seguono la portata del fiume, quando si alza galleggiano.

E’ uno dei rarissimi esemplari ancora esistenti in tutta Italia e si può attraversare in automobile.

Il ponte sulle barche, per la sua particolarità e quasi unicità, è stato utilizzato diverse volte come “location” cinematografica.

Per la prima volta fu utilizzato da Renato Castellani I sogni nel cassetto nel 1957, quindi ne’ Il maestro di Vigevano, con alcune scene cardine nel bosco che si apre nella riva Sud., I girasoli, dove Marcello Mastroianni e Sophia Loren assistono al bombardamento del ponte durante un’incursione aerea, Mani di velluto, con l’arrivo della lunga maratona tra Celentano e Gino Santercole tra le casette gialle dei guardiani, "Il Bisbetico domato", "Fantasma d'amore", "I promessi sposi" e "La piovra 4".

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