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Lino Aldani fantascienza padana

  • Paola Montonati

artmatic 115085 1280Nato novantaquattro anni fa, Lino Aldani, tra le nebbie del Pavese, fu uno degli scrittori più stimati della fantascienza italiana del secondo dopoguerra, con storie sempre alla ricerca di un mondo migliore, oltre il contesto industriale.

Nato a San Cipriano Po il 29 marzo 1926, Aldani giovanissimo si trasferì a Roma, dove conobbe il gruppo di autori della rivista Oltre il cielo, nel 1960, punto di riferimento del periodo d'oro della fantascienza italiana.

Lino per anni visse nella capitale insegnando matematica, poi nel 1968 ritornò a San Cipriano Po, dove si dedicò solo alla stesura dei suoi romanzi e racconti, che lo consacrarono come uno dei grandi autori del fantastico italiano.

Nel 1977 pubblicò il suo romanzo più noto, Quando le radici, ambientato in un’Italia dove la popolazione vive in megalopoli mentre tutti le cittadine o paesi di campagna sono trasformate in un’immensa distesa agricola, nel contesto della politica dell’agricoltura industrializzata.

Sullo sfondo c’è la presenza di un potere politico forte e si accenna a una rivoluzione, mentre la produzione agricola è gestita da cooperative che sono proprietà di pochi privilegiati, forse parte di un tentativo di governo che ha tradito le aspettative di molti. 

Il protagonista è Arno Varin, un giovane che vive a Roma e lavora presso l’Istituto Centrale Urbanistico controllando schede perforate per cinque ore consecutive, senza sapere il significato del suo lavoro e il ruolo dell’Istituto.

Arno, estraniato e succube di una vita monotona, quando si pone la domanda su a cosa serviranno le schede perforate che deve controllare, decide di lasciare Roma per trasferirsi a Pieve Longa, il minuscolo paesino in cui visse la sua infanzia.

Ma il suo passato lo raggiungerà anche li, così dovrà iniziare, ancona una volta, una nuova vita.

A quest'opera Aldani fece seguire numerosi racconti, oltre ai romanzi Eclissi 2000 (1979), Nel segno della luna bianca (1980), scritto con Daniela Piegai, e La croce di ghiaccio (1989).

Nella sua produzione saggistica La fantascienza (1962) è considerato il primo saggio italiano a trattare dell'argomento.

Oltre a essere uno scrittore di science fiction assai apprezzato, Aldani fondò nel 1963, con Massimo Lo Jacono e Giulio Raiola, Futuro, la prima rivista italiana di science fiction, che pubblicò per la prima volta in Italia un racconto di Adolfo Bioy Casares e di Juan Rodolfo Wilcock.

Nel 2007 fu pubblicato il suo ultimo lavoro, Themoro Korik, ambientato in una suggestiva Trieste notturna.

Aldani fu anche il sindaco di San Cipriano Po per diversi anni, per poi morire a Pavia nella notte del 31 gennaio 2009.

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