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La leggenda di Antoniotto Bolla Adorno

  • Paola Montonati

antoniotto botta 2Il castello di Torre d’Isola, non molto lontano da Pavia, ci racconta una storia piena di intrighi e di un fantasma che, ancora oggi, si aggirerebbe nelle sale del maniero.

Presso Torre d’Isola, nel cuore del Pavese, si trova la rinascimentale villa castello della famiglia Botta Adorno, nota soprattutto per le leggende legate al primo proprietario, il marchese Antoniotto Botta Adorno, figura davvero strana e originale.
Figlio del marchese Luigi e della nobile Matilde Meli Lupi di Soragna, Antoniotto era nato nel 1688 a Branduzzo, durante l’esilio cui era stata condannata la sua famiglia, sotto minaccia di morte, dalla Repubblica di Genova dopo che il padre aveva tentato di prendere il potere con la forza.
Durante l’infanzia, il piccolo marchese manifestò da subito un carattere decisamente collerico e con forti tendenze all’egocentrismo, tanto che, malgrado tutti i tentativi dei genitori, non si sposò mai né ci furono donne nella sua vita.
Un altro lato del carattere di Antoniotto fu l’odio per il fratello maggiore Alessandro, che aveva sposato la nobile Isabella di Torriglia, di cui era profondamente innamorato.
Addirittura una volta, il giovane marchese disse pubblicamente che Alessandro avrebbe dovuto pronunciare i voti piuttosto che sposare una donna simile.
antoniotto botta 1Nel frattempo Antoniotto fece carriera come militare e nel 1746 occupò con le sue truppe l’odiata Genova, di cui si proclamò Governatore.
Dopo mesi di crudeltà nei confronti dei cittadini e delle autorità dogali, i genovesi, il 5 dicembre diedero inizio a una rivolta contro il marchese, sommossa che condusse alla cacciata dell’invasore.
Prima di partire, però, Antoniotto prese con sé il tesoro della Repubblica di Genova, consistente in molti gioielli e in una ventina di casse di genovini d’oro, per poi trovare sicuro riparo nella sua villa di Torre d’Isola.
Dopo aver amministrato i beni del fratello Alessandro, che si era ammalato gravemente in Austria, dal 1757 fino al 1766 il marchese fece parte del consiglio di reggenza del Duca di Lorena, signore del Granducato di Toscana.
Scaduto il suo mandato, Antoniotto tornò nella sua Torre d’Isola, dove morì nel 1774, a quasi novant’anni.
La sua tomba non è mai stata trovata, anche se gli storici ipotizzano che venne sepolto nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio a Pavia.
Ma le leggende pavesi dicono che, ogni notte, lo spettro del terribile marchese si aggira ancora per le sale del suo castello, vegliando quel tesoro che aveva portato con sé da Genova nel 1746 e che non è stato mai ritrovato.

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