Dal pavese cent’anni di Maserati
Sono passati cent’anni dalla nascita della Maserati, una delle più note case automobilistiche italiane, ma pochi sanno che la famiglia che l’ha fondata è originaria di Voghera, nel cuore dell’Oltrepò Pavese.
Quarto di sette fratelli, Alfieri Maserati nacque a Voghera il 23 settembre del 1887, da madre casalinga e padre ferroviere, che da poco si era trasferito nella cittadina pavese con la sua numerosa famiglia.
Fin da giovanissimo Alfieri, come gran parte della sua famiglia, rimase affascinato dalle nuove tecnologie e in particolare dal motore a scoppio.
Gli interessi del ragazzo non sfuggirono al fratello maggiore Carlo, che gli insegnò nella piccola officina, che aveva aperto, tutti i rudimenti della meccanica.
In poco tempo Alfieri iniziò a costruire per la sua famiglia biciclette motorizzate, per poi aprire nel cuore di Voghera un’officina privata.
Ma nel Pavese il settore della meccanica non offriva molte possibilità lavorative e nel 1903 Alfieri lasciò Voghera per trasferirsi a Milano, dove cominciò a lavorare come collaboratore per l’Isotta Fraschini, una delle più note case automobilistiche dell’epoca.
Dopo aver lavorato per anni come tecnico e pilota, nel 1914 il ragazzo venne trasferito a Bologna con il fratello Ettore per dare una mano a una nuova officina assistenza, ma ormai i due fratelli avevano deciso di lasciare l’Isotta Fraschini per fondare una nuova azienda.
Fu cosi che, il 21 dicembre di quello stesso anno, venne inaugurata la Maserati, che come simbolo aveva un tridente, disegnato da Mario, l’unico dei fratelli che non si era interessato alla meccanica ed era diventato uno stimato pittore.
Anche senza il fratello Carlo, morto giovanissimo nel 1909 per una polmonite, Alfieri diresse la sua azienda con grande competenza, prima come preparatore delle vetture di altre case automobilistiche, per poi nel 1925 – 26 varare la prima Maserati, la Tipo 26, che vinse moltissime gare automobilistiche fino alla fine degli anni Trenta, grazie anche al grandissimo pilota Tazio Nuvolari, detto il “mantovano volante” per le sue prodezze al limite dell’impossibile.
Nel 1929, dopo la nuovissima V4, Maserati venne nominato cavaliere da Benito Mussolini.
Il 3 marzo del 1932, a causa delle conseguenze di un incidente automobilistico di alcuni anni prima, Alfieri Maserati morì nella sua casa di Bologna, lasciando un vuoto profondo nella sua famiglia e nella sua azienda.
Dopo aver gestito per alcuni anni la Maserati da soli, i fratelli di Alfieri decisero di venderla alla famiglia Orsi, che la gestì fino alla fine degli anni Novanta, quando fu ceduta alla Fiat della famiglia Agnelli, gruppo di cui ancora oggi fa parte.