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L'arte è emozione: Lorenzo Viani Gli Scolari

  • Paola Montonati

viani scolari 1La serie di Gli scolari, che comprende Lo scolaretto e La scolaretta del 1923, a tecnica mista su cartone e oggi parte di collezioni private e il carboncino e olio su cartone Ragazzi a scuola del 1919-20,  oggi esposto alla Galleria Comunale d’arte moderna di Bologna, è un’opera del tutto nuova e originale nella poetica pittorica di Lorenzo Viani.

La sua pittura dolente, violenta, stridente, il più delle volte lugubre e disperata, è sostituita da una lettura affettuosissima dell’infanzia, dove la matita e il pennello sembrano accarezzare quelle forme minute, dalle braccine gracili e le gambe filiformi.

Oltre ad avere delle posture graziose anche se nel disagio dello sforzo di scrittura o di lettura, gli occhioni dei piccoli scolari sono smarriti e i tratti somatici idealizzati sono in netto conflitto con la grandezza difforme della testa rispetto alla piccolezza del volto e del corpo, come accade durante la crescita.

Anche gli effetti coloristici, rari ma molto ben dosati, nel primeggiare del nero dei grembiuli di bambini e bambine, sembrano usati in modo costrittivo, contribuendo a creare un’armonia idilliaca e dolce.

E’sicuramente un capitolo a parte nella pittura espressionista di Viani, dove traspare un amore sconfinato per l’infanzia, un grande rispetto per la scuola e un sentimento di ammirazione per il lavoro della moglie, insegnante elementare.

L’autore

viani scolari 2Nato a Viareggio nel 1882, Lorenzo Viani trascorse l’infanzia nella Villa Reale di Viareggio, poiché suo padre lavorava per Don Carlos di Borbone e nel 1893 fu messo a lavorare nella bottega del barbiere Fortunato Primo Puccini, dove rimase come garzone per diversi anni. fino a quando non conobbe il pittore Plinio Nomellini che lo spinse a iscriversi all’Istituto di Belle Arti di Lucca, dove frequentò tre anni di lezioni dal 1900 al 1903 e fece amicizia con il collega Moses Levy.

Nel 1904 Viani venne ammesso alla scuola libera del nudo dell’Accademia di Belle Arti e contemporaneamente frequentò anche lo studio del pittore Giovanni Fattori.

Dal 1911 al 1915 Lorenzo visse anni ricchi di lavoro e di viaggi in occasione delle molte personali tenute in parecchie località d’Italia, oltre a cimentarsi anche nel campo della narrativa, con romanzi e racconti.

Dopo essersi sposato e aver avuto la gioia nel 1924 della nascita del figlio Franco, Viani nel 1928 ebbe i primi attacchi di asma, malattia che, tra alti e bassi, non lo lasciò più, anche se ormai era un artista conosciuto in tutta Italia e le sue esposizioni furono un luogo d’incontro irrinunciabile per un pubblico colto e internazionale.

Nel 1933 il peggioramento della malattia costrinse Viani a un lungo ricovero presso l’ospedale di Nozzano, in provincia di Lucca, come testimonia una numerosa produzione di disegni, dedicati ai malati di mente, che a causa del loro stato sono spesso dimenticati, indifesi e proprio per questo meritevoli di maggiore attenzione.

Lorenzo Viani morì il 2 novembre del 1936 in un ospedale al Lido d’Ostia, dopo aver terminato una serie di dipinti per il Collegio di Ostia.

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