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L’antica rete fognaria di Pavia

  • Paola Montonati

pavia fogne 1Un contributo importante alla conoscenza della struttura urbana della Pavia romana arrivò dallo studio dell'impianto dell’antica rete fognaria, che confermò e integrò l'impianto superficiale delle vie.

Ma sulle fognature le fonti romane tacciono, facendo capire che non suscitavano particolare ammirazione né richiedevano sostanziali sistemazioni.

Su questo grandioso monumento Opicino, il primo a scrivere una guida a Pavia e alla sua storia nel medioevo, dice che “Totius civìtatis tam strale, quam latrinarum cunicu-li, quibus omnes domus habundant, tempore pluviali per subterraneas et profundas cloacas emondantur, quae omnes cloace cum testudinibus quasi pulcra ediflcia sunt sub terra, et alicubi tam alias lesludines habenl, seufornices, ut possit per eas equus cum sessore Iransire. Sunt autem per totam civilatem, praeserlim sub novem stratis publicis veteris civitatis, habentes in quadriviis orifìcia, per que intrat aqua pluvialis et omnes defluunt in Ticinum” cioè “Dell'intera città tanto le strade, quanto i condotti delle latrine, delle quali sono dotate tutte le case, se piove sono spazzati da sotterranee e profonde cloache, che con le coperture a volta sono quasi begli edifici sotto terra, e in qualche luogo hanno volte tanto alte, o meglio archi, che vi può passare un cavallo con un cavaliere in groppa. Sono, poi, in tutta la città, specialmente sotto le nove strade pubbliche della città vecchia, e presentano ai quadrivi delle aperture attraverso le quali entra l'acqua piovana e tutte si scaricano nel Ticino”.

Anche se a volte erano stati scoperti brevi tratti di fognature, un grande progresso sulla ricerca della loro storia si ebbe grazie alle esplorazioni sistematiche condotte dal medico Perini e da Carlamaria Tomaselli, completate dagli appunti inediti delle relazioni redatte da oltre un decennio con diligenza e scrupolo dal Morandotti.

L'esplorazione ha portato al fatto che la coincidenza della canalizzazione sotterranea con il tracciato delle vie in superficie, già rilevata opportunamente da Opicino, ne attesta l'appartenenza a un unico grandioso piano costruttivo.

Infatti il disegno della rete fognaria è di geometrica regolarità nell'area del centro storico, convenientemente all'armonico reticolato delle vie, mentre appare altrove diseguale e capriccioso.

Il sistema si articola in sei collettori principali che si scaricano nel Ticino dalle quattro cloache di Porta Calcinara, Vetro, Porta Salara e Porta Nuova.

Ciascuna di queste ha diversa portata e funzione, se le prime tre servono il settore centro-occidentale della città, la quarta, di capienza di gran lunga superiore alle precedenti, serve da sola l'intero settore orientale.

Che questa distribuzione di scarichi fosse stata progettata per la precisa finalità del minimo inquinamento del Ticino presso Pavia è possibile, dato che la funzione principale consisteva nella raccolta e nello smaltimento delle acque piovane e quindi chiare, in particolare il collettore 4 raccoglie le acque della roggia Carona.

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