Giorgio Kienerk Mentore dei pittori pavesi
Un uomo e un pittore che, da Firenze, per oltre un trentennio fece di Pavia una delle capitali dell’arte italiana del primo Novecento.
Giorgio Kienerk nacque nel 1869, in una Firenze allora capitale d'Italia.
La famiglia Kienerk abitava sotto il Cupolone, all'angolo di Via dei Servi, ed era numerosissima.
Il piccolo Giorgio visse la sua infanzia in una città che a poco a poco si stava trasformando e modernizzando, dove si aprivano cantieri allo scopo di abbattere le antiche mura e creare larghi viali di circonvallazione, demolire il vecchio centro della città e ampliare i quartieri periferici.
A Firenze nello stesso periodo anche la pittura si rinnovò e accanto agli Accademici rimaneva il fascino del buon disegno, della sapiente composizione, della scelta di nobili storie.
Gli innovatori, invece, erano i Macchiaioli, che uscivano dagli studi e cercavano nei dintorni della città tutte le variazioni della luce sulla natura quotidiana, dipingendo con pennellate veloci per valorizzare i contrasti di colore.
Giorgio Kienerk a dodici anni cominciò a frequentare il ginnasio ma suo padre Marco capì subito che quegli studi non erano d’aiuto per la spiccata vocazione per il disegno del figlio e pertanto chiese aiuto all'amico Adriano Cecioni, scultore, pittore, scrittore e in prima linea per la battaglia della libertà dell'arte.
Il ragazzo non fu solo un buon allievo del Cecioni, ma anche del pittore Telemaco Signorini, entrambi membri del movimento artistico dei Macchiaioli.
Negli anni Novanta, con gli altri giovani pittori toscani che facevano parte del movimento dei postmacchiaioli, Kienerk si rivolse in direzione dei nuovi orientamenti artistico-culturali di tendenza internazionale, come il divisionismo, il simbolismo e l’Art Nouveau e questa naturale adesione al rinnovamento artistico introdusse l’artista nei circuiti espositivi europei.
Con l’arrivo del Novecento Kienerk approfondì il suo interesse non solo per la pittura e la scultura, ma anche al mondo dell’arte grafica che proprio in quegli anni ebbe grande diffusione, lavorando come illustratore per note riviste dell’epoca e rendendosi protagonista di notevoli innovazioni formali.
Dal 1905, per trent’anni, il grande pittore ebbe il delicato ruolo di Direttore della Civica Scuola di Pittura di Pavia, dedicandosi pienamente all’insegnamento, ma riuscendo al tempo stesso a non dimenticare la sua attività di artista.
Nel 1944 la guerra distrusse l'appartamento fiorentino della famiglia Kienerk e con esso anche lo studio del pittore, ricco di dipinti, disegni, documenti.
Kienerk visse i suoi ultimi anni nella casa di Fauglia, sempre attento a trovare nuovi aspetti del mondo, con una forte fiducia nella serenità della natura. Morì il 15 febbraio 1948.