Il Pavese tra le due guerre: Giuseppe Masinari
Lo studioso che raccontava la storia della Lomellina del Novecento…
Giuseppe Masinari nacque a Mede il 3 dicembre 1928, erede della famiglia che da secoli era la proprietaria della riseria di Via San Rocco.
Durante l’adolescenza Masinari sviluppò il legame con la Liguria che ne caratterizzerà l’esistenza, studiando in un istituto di Genova, era appassionato di elettrotecnica e proprio in questa materia si cimentò con la sua prima pubblicazione, nel 1964, con la soddisfazione di vedere adottato il suo testo nella scuola che aveva frequentato.
Finita la parentesi degli studi si occupò dell’azienda di famiglia, rinnovando e potenziano la riseria, con una capacità lavorativa incredibile e uno spirito da pioniere, che lo portò a un vero culto per l’innovazione.
Giuseppe si sposò con Giovanna Allegri, anche lei appartenente a una famiglia medese, da cui ebbe due figlie, Luciana e Carla che erediteranno le sue grandi passioni, quella per il lavoro, per la conoscenza e l’arte.
Innamorato di Mede, Masinari era deciso a dare alla sua città strumenti per diffondere la cultura, la voglia di stare insieme aperta a tutti, lontanissima da concezioni elitarie, era anche un grande esperto di dialetto, che cercò di salvaguardare e diffondere.
Il suo debutto con una pubblicazione culturale riguardò la poetessa di Santa Margherita Ligure Amalia Vago, ma in seguito ogni anno diede alle stampe un volume che trattava le vicende locali, sempre molto atteso dalla cittadinanza.
La sua capacità di coinvolgere nelle iniziative lo portò a creare un gruppo di lavoro agguerrito, che propose mostre di pittura, rassegne di poesia, eventi sportivi.
Nel 1971 creò la sua più importante iniziativa: il circolo Amisani, sulla figura di Giuseppe Amisani, pittore medese, di ottima fama, nato nel 1879 e detto Il pittore dei re, per aver lavorato presso le corti di alcuni regnanti, tra cui re Faud d’Egitto, e poi in Algeria e Marocco.
Dopo esperienze prestigiose in Inghilterra, Olanda e Spagna, Amisani morì a Portofino, durante una passeggiata in compagnia dell’amico Salvator Gotta, attivissimo romanziere italiano di fine Ottocento.
Con il circolo Amisani, Giuseppe Masinari creò una scuola di pittura, una fitta stagione di concerti e mostre d’arte, affollate iniziative legate all’attualità, come quella del 1975 sul problema della droga, con partecipazioni di noti esperti, corsi di lingua straniera aperti a tutti e affrontò con largo anticipo il tema del guasto ambientale e dell’importanza dell’ecologia.
Inoltre ideò un concorso di poesia, creò la Biblioteca Amisaniana, con una importante raccolta di volumi, fondò il Gruppo Cinematografico Amisaniano, che promosse varie proiezioni cinematografiche e produsse due film, dal titolo Luce e controluce e Rob ad Me (Cose di Mede) realizzati con registi e attori locali, che parteciparono con successo a rassegne nazionali, mentre a Mede nacque il Concorso nazionale del film d’amatore e nello sport fu l’ideatore della società di Judo Amisaniano.
Giuseppe portò al teatro Besostri di Mede ottime compagnie teatrali e opere blasonate. con serate di intrattenimento quali “Stumma insèma al sabat gras” (Stiamo insieme il sabato grasso), che faceva il paio con “La Duminca grasa al ritir” (La domenica grassa alla casa di riposo) che rappresentava una giornata di festa vissuta insieme da giovani e anziani.
Nel 1980 ideò il Palio d’la Ciaramela, che vede Mede suddivisa in rioni che si sfidano sul campo sportivo comunale nel tradizionale gioco della lippa, che si ripete ogni anno la seconda domenica di settembre con una sfilata cittadina in costumi d’epoca e nella creazione, il sabato sera, di angoli caratteristici che in ogni rione fanno rivivere attività del passato.
Tre anni dopo, il 28 novembre 1983, Giuseppe Masinari morì a Pavia, a soli 54 anni.