Il grande sogno italiano del Mondiale 1982
Il campionato mondiale di calcio 1982 è la storia di un sogno che divenne realtà, quello di una squadra che, partite con poche speranze, divenne Campione del Mondo.
L’Italia, guidata da Enzo Bearzot, arrivò in Spagna fra mille polemiche e incognite, con Paolo Rossi, reduce dalla squalifica di due anni per lo scandalo del calcio-scommesse.
Bearzot venne contestato dalla stampa per aver escluso dalla rosa Beccalossi e Pruzzo, giocatori dell'Inter e della Roma, dato il successo che la squadra aveva raggiunto sotto la presidenza di Dino Viola.
Ma Bearzot rimase fedele ai ragazzi della Juventus, che già gli avevano dato soddisfazioni nel Campionato del Mondo 1978, anche se un sondaggio evidenziò che solo l’1% degli intervistati aveva fiducia in un’Italia campione del mondo.
L’impressione fu confermata dai tre pareggi racimolati nelle prime tre partite, poi gli accoppiamenti della seconda fase furono concepiti, come spesso accade per riguardo al Paese ospitante, per non destinare la Spagna a un gruppo troppo ostico.
I risultati della prima fase portarono al secondo posto di Spagna, Argentina e Italia, così i padroni di casa approdarono nel gruppo B con Inghilterra e Germania Ovest, mentre le altre due furono destinate al gruppo C assieme al Brasile, mentre i gruppi A (Polonia, URSS e Belgio) e D (Francia, Irlanda del Nord e Austria) apparivano sicuramente più equilibrati.
In totale, rimasero a contendersi il titolo dieci squadre europee e due sudamericane, almeno una delle quali destinata a sicura eliminazione.
Nel gruppo C l’Italia criticata dalla stampa sfoderò una prestazione di tutto rispetto contro l’Argentina, battendola per 2-1, poi nel gruppo C il Brasile posa definitivamente fine al cammino mondiale dell’Argentina battendola per 3-1.
La grande partita delle semifinali così vide Brasile e Italia, che erano costretti a vincere per passare il turno.
La partita fu piena di emozioni, con la Seleção all’attacco e un’Italia abile a sfruttare i contropiedi, grazie a un redivivo Paolo Rossi, poi rientrato sette minuti dopo con il pareggio di Sócrates, ma poi Rossi sfruttò un incredibile errore di Júnior al 25º.
Gentile intanto fu costretto agli straordinari per tenere a bada Zico, il più pericoloso dei verde-oro, ottenendo un’ammonizione che gli avrebbe fatto saltare la semifinale.
Nel secondo tempo ci fu un pareggio del Brasile al 69º con Falcão, ma al 74º Rossi segnò il terzo gol.
Il risultato finale fu di 3-2 per l’Italia e il Brasile venne eliminato.
Ancora oggi la partita è ricordata dai brasiliani come la Tragedia del Sarriá.
A giocarsi la Coppa restarono Francia, Germania Ovest, Italia e Polonia.
La prima semifinale vide contro italiani e polacchi: al contrario prima fase, gli azzurri dominarono gli avversari, battuti per 2-0, mentre le seconda semifinale fra Germania Ovest e Francia fu più spettacolare e a spuntarla fu la Germania Ovest per 5-4.
L’11 luglio 1982 ci fu la finale fra Germania Ovest e Italia e Bearzot dovette riadattare la squadra per l’indisponibilità di Antognoni e all’infortunio, dopo otto minuti di gioco, occorso a Graziani a causa di uno scontro con la difesa tedesca.
Ci fu una predominanza italiana nel primo tempo, anche se Cabrini perse l’occasione per passare in vantaggio sbagliando un rigore, poi la ripresa vide un calo della squadra tedesca, di cui approfittò Rossi su un cross di Gentile.
Dopo un tentativo di pareggio di Hrubesch, gli azzurri raddoppiarono con un tiro dal limite dell’area di Tardelli, il cui urlo di gioia divenne il simbolo dei Campionati del Mondo e delle successive avventure della nazionale italiana.
Altobelli segnò la rete del 3-0, seguita dal punto d’onore di Breitner, poi lascio il posto all’88º a Causio e “ Palla al centro per Muller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, evviva è finita! Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo!!!” gridò Nando Martellini, come il degno epilogo di una grande avventura cominciata per caso.