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I mille volti dello sport: Valentino Mazzola Cuore granata

  • Paola Montonati

valentino mazzola 1Valentino Mazzola, uno dei più grandi calciatori italiani di sempre, nacque a Cassano d’Adda il 26 gennaio 1919.

Il padre lavorava come manovale in un’impresa edile e morì quando Valentino aveva solo 10 anni.

Segnato profondamente dall’accaduto, il ragazzo lasciò la scuola alla quinta elementare e cominciò a lavorare per aiutare la madre e i quattro fratelli.

A 14 anni Mazzola iniziò a giocare nel Gruppo Sportivo Carlo Tresoldi di Cassano d'Adda per il campionato ragazzi nella stagione sportiva 1933-1934, cui seguì la Serie C nell’Alfa Romeo di Milano nel 1938-39.

Finita la serie C. nell’autunno del 1939 Valentino arrivò al Venezia, una squadra di serie A, anche se di minor importanza rispetto alle più titolate.

In brevissimo tempo il suo temperamento e la sua classe si manifestarono completamente, non solo come mezz’ala sinistra, ma anche come un giocatore capace di ricoprire qualsiasi ruolo.

Fu allora che Valentino fece amicizia con Ezio Loik, l’ala destra del Venezia, che con lui diventò poi, la mitica coppia di assi del Grande Torino.

Nel 1941 arrivò la Coppa Italia, nel 1942 il terzo posto in campionato, ma per Mazzola la leggenda doveva ancora cominciare, infatti, il commissario unico della nazionale italiana, Vittorio Pozzo, lo volle nella sua squadra.

Il 5 aprile 1942, in pieno conflitto mondiale, il giovane calciatore debuttò contro la Croazia, che venne battuta per 4 reti a zero.

Due settimane dopo, il 19 aprile, Mazzola segnò una delle 4 reti in occasione di Italia-Spagna, partita poi vinta dagli azzurri.

Tutto questo attirò l’attenzione del presidente del Torino, Ferruccio Novo, che prese la decisione di acquistare Mazzola e Loik quando, con la loro perfetta sincronia, fecero perdere ai granata il tricolore nella stagione 1941- 42.

Valentino debuttò in maglia granata il 4 ottobre 1942 e il suo primo gol lo realizzò nel derby Juventus - Torino del 18 ottobre 1942, decisivo per la conquista dello scudetto nella stagione 1942-43, il primo della squadra nota come il Grande Torino.

La squadra non aveva solo Valentino Mazzola come punta di diamante, ma anche Loik, il bomber ex Juve Guglielmo Gabetto, il vercellese Pietro Ferraris II e Franco Ossola.

Dopo la fine della seconda guerra mondale, nel 1945 il Torino contava anche Valerio Bacigalupo, Mario Rigamonti, Aldo Ballarin ed Eusebio Castigliano, mentre Mazzola segnò 16 volte diventando sempre più il simbolo di quel fantastico gruppo.

La stagione migliore Valentino la visse nel 1946-47 quando arrivò anche il titolo di capocannoniere del campionato.

Nel 1949 Mazzola organizzò con il calciatore portoghese Ferreira un’amichevole per l’addio al calcio del campione lusitano, desideroso di sfidare con il suo Benfica il Grande Torino.

L’ultima presenza in Campionato di Valentino Mazzola avvenne il 24 aprile in Bari – Torino.

Il 4 maggio  l’aereo che portava il Grande Torino in patria dopo l’amichevole in Portogallo si schiantò sulla collina di Superga, uccidendo tutti i giocatori, tra cui Mazzola, e distruggendo i sogni di milioni di tifosi.

Valentino Mazzola ancora oggi rimane un esempio e un campione indimenticabile per i tifosi del calcio italiano e internazionale. 

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