I mille volti dello sport: Romeo Neri da Rimini alle Olimpiadi
Nato a Rimini il 26 marzo 1903 Romeo Neri, ultimo di cinque figli, è lo sportivo riminese più famoso nel mondo.
Abilissimo ginnasta, Neri ebbe però i suoi primi successi nel nuoto, dove si classificò terzo nella traversata del golfo di La Spezia, oltre a conquistare il bronzo ai campionati italiani nei 400 metri piani, prima di interessarsi al mondo della ginnastica artistica.
Con una forte predisposizione ad acrobazie e volteggi, il ragazzo stupì amici e allenatori nelle prime esibizioni in palestra grazie a una facilità di movimenti sorprendente.
Terminato il biennio di servizio militare, Neri cominciò a riscuotere medaglie e applausi, come al trofeo Braglia di Modena, e fu primo anche al Gran premio Brunetti di Bologna, al Criterium degli Assi di Torino e nella coppa Bustese.
Dopo aver superato nel 1931 una grave malattia, il giovane atleta partì per l’occasione della vita, le Olimpiadi di Los Angeles, come l'uomo di punta della spedizione azzurra oltre oceano.
Romeo non deluse le grandi attese, con tre medaglie d'oro nel concorso generale individuale e a squadre, oltre alle amate parallele, alle sue spalle si classificarono l'ungherese Pelle e il finnico Savolainen nei concorsi individuali.
Le gesta dell’atleta di Rimini non passarono inosservate, tanto che la Metro Goldwyn Mayer, colosso del cinema mondiale, gli offrì un contratto per interpretare Tarzan in una serie che prevede almeno 3 film.
Ma Romeo, con il suo carattere schivo, modesto, poco propenso a finire sotto i riflettori, non voleva lasciare la sua Rimini e l’Emilia Romagna e rifiutò l’offerta.
Tornato in Italia, il ginnasta olimpionico cominciò a lavorare come impiegato nell'ufficio tecnico del Comune di Rimini, oltre a esibirsi in Europa e nel Nord Africa e a vincere nel 1933 un nuovo titolo e l’anno dopo ottennere l’argento ai Mondiali di Budapest.
Ma nel 1936, l’anno delle Olimpiadi di Berlino, uno strappo muscolare al bicipite del braccio destro pose fine ai sogni di Neri, che ebbe sempre un grande rimpianto per quel bis olimpico che poteva esserci e non ci fu.
Alla fine della seconda guerra mondiale il ginnasta divenne istruttore per la squadra italiana ai Giochi del Mediterraneo di Alessandria d'Egitto del 1951 e alle Olimpiadi di Helsinki del 1952, dove partecipò il primogenito Romano, anche lui noto ginnasta.
Romeo Neri morì nella sua Rimini il 23 settembre 1961 e poco tempo dopo, a soli 34 anni, anche il secondogenito Giambattista, che praticava atletica, ginnastica e baseball, lo raggiunse.
Nelle Olimpiadi di Atlanta del 1996, tra gli atleti omaggiati con le T-shirt celebrative c’era anche Romeo Neri, mai dimenticato dagli americani, mentre Rimini gli ha dedicato lo stadio cittadino.