I grandi musei: Musei Civici di Pavia
L’arte e la storia di Pavia, ma non solo, rivivono nel cuore del centro storico in un museo molto suggestivo…
Considerati il fiore all’occhiello della città di Pavia, i Musei Civici si trovano all’interno del Castello Visconteo e ospitano alcune collezioni permanenti.
Già la location regala un’atmosfera diversa e lo scalone che porta al piano superiore conferisce all’insieme una solennità propria dei castelli.
le collezioni dei musei civici di Pavia
I Musei Civici comprendono oggi raccolte eterogenee per tipologia e cronologia, suddivise in diverse sezioni, come il Museo Archeologico e la Sezione di Pavia longobarda Capitale di Regno, la Sezione di scultura Romanica e Rinascimentale, la Pinacoteca Malaspina, la Sala del modello ligneo del Duomo, la Pinacoteca del ’600 e ’700, la Sala del Collezionista, una dedicata alla Battaglia di Pavia del 1525 e la Biblioteca Viscontea.
Il secondo piano è dedicato alle raccolte ottocentesche, come il Museo del Risorgimento con la sala dedicata alla I Guerra Mondiale, la Gipsoteca e la Sezione di Scultura moderna; la Quadreria dell’Ottocento, la sala della Civica Scuola di Pittura, la Collezione Morone. oltre alla parte coi Paesaggi pavesi del Novecento e lo Spazio 900/2000.
Frutto del collezionismo ottocentesco e della locale Scuola di Pittura, naturale evoluzione della Scuola voluta dal Malaspina, è la Quadreria, che presenta un percorso cronologico dal Neoclassicismo al Simbolismo, indugiando su maestri come Francesco Hayez e Giuseppe Molteni, e di speciale interesse per Pavia: da Giacomo Trécourt, primo e a lungo direttore della Scuola di Pittura, al suo amico Piccio, più volte ospite della stessa Scuola, agli allievi Federico Faruffini e Tranquillo Cremona, modelli della pittura realista e scapigliata; da Cherubino Cornienti, geniale romantico, a Pasquale Massacra, genio della pittura ottocentesca, traduttore delle istanze civili e patriottiche dei democratici pavesi, cui la morte precoce non consentì l’affermazione nazionale.
La sala della Civica Scuola di Pittura illustra l’attività dei maestri che si sono susseguiti alla direzione, come Giacomo Trécourt, Pietro Michis, Giorgio Kienerk, e degli allievi, tra cui Tranquillo Cremona e Federico Faruffini e alle pareti è esposta la galleria dei Premi Frank, assegnati ai migliori allievi che avevano completato il ciclo di studi che si misuravano su temi storici e letterari.
Caratteristica della Collezione Morone, raccolta dai coniugi pavesi Carla e Giulio Morone nella seconda metà del Novecento, è la scelta delle iconografie da salotto tra ritratti e paesaggi, con speciale predilezione per le figure femminili: dalle sensuali e intime modelle di Federico Zandomeneghi, alle fisionomie scapigliate di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Luigi Conconi, fino alle immagini simboliste di Plinio Nomellini.
In occasione delle grandi mostre nelle sale del museo si organizzano numerosi laboratori didattici per bambini.
All’esterno il bel parco è adatto sia ai bambini, sia alle famiglie, come anche il parco giochi proprio vicino all’ingresso dei Musei Civici.