Cristoforo Colombo studiò a Pavia?
Un racconto circondato da un alone di leggenda lega Pavia, la sua Università e Cristoforo Colombo.
Nella cassaforte della Biblioteca Universitaria di Pavia, tra manoscritti e documenti vari, è conservata una piccola urna, dove si trova parte dei resti di Cristoforo Colombo, il grande navigatore genovese che nel 1492 scoprì l’America.
Ma com’è arrivata a Pavia parte dei resti di Colombo?
Tutto ebbe inizio nel Cinquecento, quando Ferdinando, figlio del grande navigatore, scrisse nelle sue memorie che il padre per un breve periodo aveva studiato presso l’Università di Pavia.
Ma né la biografia ufficiale di Colombo e nemmeno il volume sul Nuovo Mondo scritto dal docente pavese Nicolò Scillacio fanno cenno a un soggiorno dell’adolescente navigatore a Pavia e nella sua provincia, facendo supporre che Ferdinando voleva riabilitare le origini del padre.
Tuttavia, anche se la notizia di Colombo a Pavia era solo una leggenda, nel 1880 arrivarono tramite un nunzio apostolico parte delle ceneri del grande navigatore all’Università di Pavia, per festeggiare l’inaugurazione del monumento a Colombo in uno dei cortili dell’Università.
Ma cosa era successo ai resti di Colombo, dopo la sua morte nel 1506 a Valladolid in una locanda, ormai vecchio e in miseria?
Era successo che nel 1509 la tomba del grande navigatore era stata spostata a Siviglia, ma la sua famiglia aveva lottato a lungo per seppellirlo nella cattedrale di Santo Domingo, come Colombo aveva sempre desiderato.
Tra il 1537 e il 1559 i resti di Colombo arrivarono a Santo Domingo, assieme a quelli del figlio Diego, per poi, nel 1795, essere trasportati nella cattedrale di L’Avana a Cuba.
Nel 1898, dopo l’invasione di Cuba da parte degli americani, la tomba venne spostata a Siviglia, ma nel 1877 a Santo Domingo furono scoperti in una cassetta parte delle ceneri di Colombo.
Dopo aver concluso che a Siviglia erano stati portati i resti del figlio Diego, le spoglie di Colombo finirono in parte a Genova e in parte a Pavia.
Nel 2007 la ricercatrice di Voghera Natalia Lugli ha dimostrato, con 100 analisi del Dna su vari "Colombo" piemontesi, pavesi e liguri, che Cristoforo Colombo può vantare origini lombarde, dando cosi sempre più corpo anche alla possibilità che il grande navigatore abbia studiato all’Università di Pavia.