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Claudia Muzio grande soprano pavese

  • Paola Montonati

claudia muzio 1Una cantante lirica pavese che visse gli anni drammatici e tumultuosi della prima guerra mondiale e del fascismo, prima di morire in circostanze misteriose.

Nata a Pavia, in piazza del Duomo, il 7 Febbraio del 1889, Claudia Muzio era figlia illegittima di Carlo Alberto Muzzio, direttore di scena pavese, e da Giovanna Gavirati, corista di Milano.

La bambina, dal momento che i genitori non erano sposati, venne dichiarata al Comune come Claudina Emila Maria Versati.

Dopo aver vissuto l’infanzia in Europa e in America accompagnando il padre al Covent Garden, al Metropolitan di New York e a Chicago, Claudina si trasferì a Londra, dove studiò pianoforte e arpa.

Quando nel 1908 i suoi genitori si sposarono, Claudina, allora diciannovenne, venne riconosciuta come figlia legittima e tornò in Italia, dove studiò canto a Torino con il mezzosoprano Annetta Casaloni e poi a Milano con Elettra Callery-Viviani, che fu fondamentale per l’apprendimento dei principi basilari del belcanto.

Con il nome d’arte di Claudia Muzio, la giovane fece il suo debutto operistico ad Arezzo nel 1910 come protagonista di Manon di Massenet e, dopo pochi anni, arrivò al Teatro alla Scala a Milano e all'Opera a Parigi.

Leggendaria rimane la sua performance come Nedda nei Pagliacci dei Teatro Dal Verme di Milano, nota perché nel 1915 segnò l’addio all’Italia di Enrico Caruso, con la direzione di Arturo Toscanini.

Muzio e Caruso si ritrovarono il 4 dicembre 1916 al Metropolitan in Tosca di Puccini, che diede il via alla collaborazione stabile con il grande teatro newyorkese durata fino al 1922.

Dal 1922 al 1932 la Muzio fu presente in tutte le stagioni della lirica di Chicago e in seguito inaugurò con Tosca il War Memorial Opera House di San Francisco.

Nella vita privata la cantante non fu felice, il suo matrimonio con Renato Liberati terminò in circostanze drammatiche ed ebbe relazioni sentimentali molto difficili.

Durante un viaggio a Buenos Aires la Muzio conobbe un giovane Aristotele Onassis, allora solo un profugo da Smirne da poco caduta in mano ai Turchi, che la lasciò dopo che Claudia lo aveva aiutato nel lancio di una fortunata azienda per l’importazione di tabacco.

Dal 1928 al 1935 la cantante lavorò a cento recite nei ruoli di Tosca, Santuzza, Norma, Maddalena di Coigny, Aida e Cecilia, protagonista dell’opera di Licinio Refice, che fu rappresenta al Teatro Reale dell’Opera il 15 febbraio 1934, oltre a collaborare con Giacomo Lauri Volpi per una serie d’incisioni per la Columbia.

Malata da tempo, la Muzio morì a 47 anni nella sua camera all’Hotel Majestic, a Roma, il 24 maggio 1936, ma non mancarono ipotesi di mali incurabili, veleno e addirittura di suicidio.

Oggi la sua tomba si può visitare nel Cimitero del Verano a Roma.

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