Antonio Stoppani Un comasco a Pavia
Antonio Stoppani, uno dei più noti geologi italiani dell’Ottocento, nacque a Lecco, dove il padre si era trasferito dalla natia Zelbio, in provincia di Como, il 15 agosto 1824.
Dall’intelligenza pronta e curioso di tutto, il giovane Antonio studiò in seminario e fu consacrato a Milano nel 1848 sacerdote dell’ordine dei RosaCrociati, fondato da Antonio Rosmini.
Stoppani ebbe un ruolo attivo durante le Cinque Giornate di Milano, costruendo piccole mongolfiere, che volando fuori dalla città assediata, portavano messaggi per i patrioti nelle campagne milanesi.
Noto per essere il fondatore della Geologia e della Paleontologia italiane, nel 1860 lo scienziato avviò con il collega Edouard Desor l’esplorazione sistematica dei laghi lombardi per cercarvi le tracce d’insediamenti preistorici, individuando alcune zone palafitticole anche in Brianza, come quelle della penisola di Isella del lago di Annone.
Le ricerche fatte nelle torbiere e nelle terremare dell’Italia settentrionale portarono a Stoppani una tale fama che, quando a La Spezia nel 1865 fu fondato da un’idea di De Mortillet il Congresso Internazionale di Antropologia Preistorica, il primo presidente della Sezione Speciale Preistorica fu proprio Stoppani.
Intanto l’abate, dopo aver insegnato per anni a Milano, nel 1861 era stato nominato insegnante Straordinario di Geologia all’Università di Pavia, dove diede un notevole impulso agli studi, e nel 1867 divenne docente del Politecnico di Milano.
Antonio fu anche uno dei fondatori del Museo Civico di Scienze e filosofia Naturali di Milano, con cui collaborò dal 1863 e di cui fu direttore nel periodo 1882-1891 e ancora oggi nel museo sono visibili i reperti delle sue raccolte paleontologiche, oltre a una statua che lo ricorda.
Appassionato alpinista, Stoppani nel 1874 fu il primo presidente della sezione milanese del Club Alpino Italiano.
Nel frattempo il legame tra lo scienziato e il territorio brianzolo e lariano influenzò i ricercatori che diedero vita ai Musei civici di Lecco, come Carlo Vercelloni e Mario Cermenati, che si erano formati seguendo le lezioni di Stoppani.
Inoltre il Bel Paese ha dato lo spunto per il nome dell'omonimo formaggio Galbani, che aveva agli inizi sulla sua etichetta un ritratto di Stoppani nei suoi ultimi anni. Campo delle ricerche dello scienziato furono le formazioni sedimentarie del Triassico e Giurassico inferiore dell’Italia settentrionale, con un occhio particolare alla geologia della Brianza e delle Alpi Retiche, dagli aspetti morfologici dei depositi derivanti dalle glaciazioni del quaternario italiano fino all’origine dei massi erratici.
Tra il 1858 e il 1881 Stoppani pubblicò a fascicoli e in lingua francese seguendo un’ottica internazionale di divulgazione, le quattro serie della Paléontologie lombarde ou description des fossiles de Lombardie.
Ma il capolavoro di Stoppani rimane Il bel Paese, la storia delle bellezze e delle ricchezze naturali dell’intera Italia, che ha lo scopo di insinuare nel lettore la sensazione di vivere nel paese più bello del mondo per dare vita a un nuovo sentimento nazionale, come avevano fatto Alessandro Manzoni e Edmondo De Amicis.
Antonio Stoppani morì a Milano il 2 gennaio 1891.
A lui è dedicato il museo naturalistico del seminario arcivescovile di Milano a Venegono, dove sono esposti alcuni fossili provenienti dalle sue raccolte, mentre in onore della sua passione alpinistica un busto bronzeo è collocato sulle Grigne, nei pressi del rifugio Rosalba.
Inoltre il Bel Paese ha dato lo spunto per il nome dell'omonimo formaggio Galbani, che aveva agli inizi sulla sua etichetta un ritratto di Stoppani nei suoi ultimi anni.