Adelaide Cairoli madre di patrioti pavesi
Una donna, ma soprattutto una madre, che con i suoi figli divenne un simbolo per la Pavia del Risorgimento.
Nata il 5 marzo 1806 aMilano, Adelaide Bono era la primogenita di Benedetto Bono, Consigliere di Stato del Regno d’Italia e della contessa Francesca Pizzi.
Dopo la morte del padre nel 1811, Adelaide cominciò a studiare nel collegio reale di Verone e visse la sua adolescenza fra Milano e Belgirate sul Lago Maggiore, dove la famiglia possedeva una villa per le vacanze estive.
La svolta nella vita della ragazza avvenne quando, a causa di una malattia nervosa, dovette essere curata a Pavia e li conobbe Carlo Cairoli, professore di chirurgia dell’Università di Pavia, grande patriota e buon cattolico, più vecchio di 28 anni di Adelaide.
In poco tempo i due, malgrado la profonda differenza d’età, si fidanzarono e si sposarono il 20 aprile 1824, per poi andare a vivere prima in via Ugo Foscolo e dal 1832 a palazzo Dattili, nell’angolo tra piazza Castello e Strada Nuova.
Dal matrimonio i due sposi ebbero otto figli: Benedetto, Rachele, Emilia, Carolina, Ernesto, Luigi, Enrico e Giovanni, che ebbero un ruolo fondamentale nelle grandi battaglie del Risorgimento.
Il 9 aprile 1849 Carlo Cairoli rimase vittima di un incidente, cadendo dalla carrozza, e Adelaide, rimasta sola con i figli, cominciò ad avere una parte di primo piano nelle manifestazioni patriottiche e d’indipendenza a Pavia contro gli austriaci.
Uno dei suoi più cari amici fu Giuseppe Garibaldi, che coinvolse i fratelli Cairoli nella spedizione dei Mille ed ebbe grandi lodi per la loro madre, che lo supportò sia moralmente sia economicamente.
In una lettera alle donne siciliane del 3 agosto 1860 Garibaldi dice che “La Cairoli di Pavia, ricchissima, carissima, gentilissima matrona, aveva quattro figli, uno morto a Varese sul cadavere di un austriaco che egli aveva ammazzato; il maggiore, Benedetto, l’avete nella capitale, giacente ancora ferito a Calatafimi e a Palermo. Il terzo, Enrico, vive col cranio spaccato negli stessi combattimenti, e il quarto fa parte di questo esercito, mandato da quella madre incomparabile”.
Inoltre la famiglia Cairoli ospitò Garibaldi nel palazzo all’angolo di Strada Nuova nel luglio del 1848 e nell’aprile del 1862, mentre nel 1861 Mazzini, con il sostegno di un piccolo gruppo di collaboratori, chiese ad Adelaide Cairoli di persuadere Garibaldi a continuare la lotta per annettere al Regno d’Italia Venezia e Roma.
A causa di un male incurabile, Adelaide Cairoli spirò nella sua casa di Pavia il 27 marzo 1871, lasciando una lettera d’addio al figlio Benedetto, unico sopravvissuto dei suoi cinque figli maschi.
“Ti bacia e ti benedice la tua povera madre con tutta la sua materna tenerezza, e con quel voto materno il di cui fondamento fu il sospiro di questi ultimi anni, specialmente i più angosciosi della sua straziata esistenza: quel voto che tu ti unisca a una compagna degna di possedere nel mio Benedetto, quello sposo impareggiabile, e che gli procuri, colla domestica felicità che tanto merita, la compiacenza di possedere figli ai quali trasmettere le sue, e le virtù dei suoi degni fratelli”.
Oggi a Pavia ci sono molti monumenti dedicati ad Adelaide Cairoli e ai suoi figli, come Corso Cairoli, il Collegio Cairoli, l’ istituto Adelaide Cairoli presso il Palazzo Olevano di Corso Mazzini, il monumento alla famiglia Cairoli in Piazza del Lino, mentre una targa a Milano ricorda la casa dove nacque una donna unica nel mondo del Risorgimento italiano.