La chiesa di Santa Maria a Cilavegna
La piccola chiesa del Rosario o di Santa Maria a Cilavegna, nel cuore del Pavese, ha una storia davvero tutta da raccontare…
Nota all’inizio con il nome di Santa Maria, fu eretta nel XV secolo e ceduta nel 1492 ai Domenicani del Prato dell'Olmo, che la unirono al Vicariato dei Frati dell’Ordine Vigevanese dei Predicatori alla cattedra di Pietro Martire.
La struttura subì un’importante ricostruzione nel 1640 e divenne la sede della confraternita del Santo Rosario nel 1660.
La Confraternita del Santo Rosario è un gruppo di fedeli della Chiesa cattolica, uniti nello scopo della recita dell'insieme delle preghiere del Rosario.
Il Cardinale Alessandro Nanni Malatesta, legato pontificio e Vescovo di Forlì, fu il primo ad approvare una Confraternita del Rosario nel 1476 cui lui stesso s’iscrisse.
Per questo motivo il Cardinale è associato a Papa Sisto IV nell'opera di diffusione del movimento del Rosario, come nella tela di Pier Paolo Menzocchi raffigurante la Madonna del Rosario del 1593 dove tra i personaggi compaiono San Domenico, Santa Caterina da Siena, Sisto IV e il Cardinal Nanni.
Il Borgo di Lierna sul lago di Como fu la prima sede della confraternita e del culto del Rosario.
La chiesa fu poi sconsacrata nel Settecento e utilizzata come deposito per il legname, per poi essere restaurata negli anni successivi, ora l'edificio è parte dell'oratorio Divina Provvidenza e ha un passaggio per accedervi dal retro.
Caratteristica interessante della chiesa è la pianta a croce greca con tre altari, di cui uno dedicato a San Giuseppe e l'altro al beato Alberto Calvi da Cilavegna, vescovo di Savona, le cui reliquie sono all'interno del tempio.
L'altare maggiore ha uno sfondo seicentesco di stucchi dorati, che incorniciano la statua della Beata Vergine con le tavolette dei Misteri del Santo Rosario.
Nella chiesa sono presenti diverse nicchie, con alcune statue in stucco e in legno: del primo tipo spiccano quelle di Santa Caterina da Siena e di San Pio V, che fu priore in questa chiesa.
Gli altri affreschi interni risalgono al XVII secolo e raffigurano San Vincenzo Ferreri e altri santi domenicani, mentre da vedere è una statua lignea del Cristo Morto, custodita sulla mensa.
L'edificio presenta inoltre un campanile, dello stesso periodo in cui fu eretta la chiesa.