La Madonna del Campo a Mortara
In una frazione di Mortara, accanto alla strada per Novara, sorge, in una piazzetta nel centro del borgo rurale che da essa prende il nome, la chiesetta della Madonna del Campo.
Una serie di documenti ne attesta l'esistenza fin dal 1145 e dell'edificio originario restano delle tracce nelle colonne del tiburio e di alcuni tratti della muratura.
La facciata ha le linee longobardo-gotiche delle chiese a sala, tipiche della Lomellina, mentre all'interno, fra le molte opere d'arte sono da vedere le prime prove pittoriche, come una Pietà, di Giovan Battista Crespi detto il Cerano, la pala d'altare con la Madonna del latte di Tommasino da Mortara, eseguito intorno al 1514, dove il Cerano affrescò una Gloria di angeli musicanti giunta in parte mutilata dopo il settecentesco inserimento di una cornice in marmo a far da contorno all'immagine della Madonna, considerata miracolosa.
La leggenda narra che il 12 maggio 1341 ci fu un’alluvione che colpì la città di Mortara, e in particolare la frazione della Madonna del Campo.
Dei bambini, con un piccolo gruppo di adulti, si erano rifugiati nella chiesetta, in un vano, per salvarsi dall’inondazione.
La Madonna salvò i bambini e i pochi adulti, infatti, poco dopo comparve il sole e l’acqua si ritirò velocemente.
Nel campo dove era costruita la chiesa, c’erano come simbolo del miracolo i fiori, formando un’aiuola fiorita e anche le piante da frutto erano fiorite, presentando subito i frutti.
Da vedere anche l'affresco di Ferdinando Bialetti del 1916, raffigurante la celebre battaglia carolingia combattuta il 12 ottobre 773.
L'interno presenta anche otto nicchioni, quattro per lato, che danno movimento all'unica navata e fungono da cappelle che ospitano degli affreschi di varie epoche tra cui una Madonna del Rosario con San Rocco e San Domenico del XV secolo.
Oggi, Santa Maria del Campo è un gioiello tra le campagne della Lomellina, a volte un pò dimenticato, dove si cela una storia nascosta e persa nel tempo.