Skip to main content

Abbazia dei Santi Nazario e Celso

  • Paola Montonati

Iabbazia nazario 1n Piemonte, appena a sud di Novara, troviamo il Comune di San Nazzaro Sesia, dove sorge un gioiello medievale, che attraverso varie modifiche e rifacimenti ci racconta la storia dall’XI secolo a oggi.

Le prime fonti storiche sull’abbazia dei Santi Nazario e Celso, una delle più belle del Novarese, risalgono al 1053, quando il vescovo Riprando decise di far erigere un complesso religioso per onorare la memoria del canonico Michele Giulino, suo caro amico.

Il complesso venne eretto, dove anticamente si trovava un castello, legato al culto dei due santi martiri, diffusosi nel Novarese alla fine del IV secolo d. C.

Nel XII secolo l’abbazia, allora tenuta dai Benedettini, conobbe un lungo periodo di prosperità, grazie anche all’alleanza con i comuni della Lega Lombarda e in seguito con Alessandria e Vercelli.

Per tutto il XIII secolo, il complesso venne fortificato, con fossati, torri e bastioni, allo scopo di difendersi dagli attacchi dei feudatari nemici, oltre a fornire un rifugio sicuro agli abitanti del castello nelle situazioni più disperate.

Inoltre gli abati riuscirono ad ottenere non solo terre nelle zone limitrofe, come il Canavese e il Vercellese, ma godettero anche di una speciale immunità papale che permise loro, di essere indipendenti sia dal vescovo sia dal comune di Novara.

L’ultimo grande abate dell’abbazia fu Antonio Barbavara, membro di un’importante famiglia lombarda, che dal 1426 fino alla sua morte, nel 1466, compì non solo importanti lavori nel contesto agricolo, ma fu anche il promotore di un importante ampliamento del complesso monastico.

Dal Cinquecento la chiesa venne affidata a una serie di abati commendati, che la condussero a un lungo periodo di declino, che culminò nel 1801, quando fu fatta chiudere per ordine di Napoleone.

Solo nella seconda metà del Novecento il complesso venne totalmente restaurato e tornò agli antichi splendori.

abbazia nazario 2La chiesa principale dell’abbazia, a pianta rettangolare, ha una facciata in cotto, risalente all’età romanica, mentre al suo interno, diviso in tre navate, troviamo deliziosi affreschi in stile rinascimentale, oltre a una serie di decorazioni in cotto che raccontano la storia dei santi e del Vangelo.

Due porte conducono all’atrio, diviso in quattro navate e un tempo adibito a deposito per la legna, e al chiostro di San Benedetto, che presenta tracce degli affreschi quattrocenteschi e un elegante porticato colonnato che conduceva alla casa dell’abate, oggi del tutto scomparsa.

Sul lato destro della chiesa troviamo il campanile, edificato agli inizi del XII secolo, che presenta ancora oggi tracce delle decorazioni in cotto che un tempo lo ricoprivano, oggi sostituite da uno spesso muro di mattoni.

Per visite guidate al complesso rivolgersi a:

ramdany@tin.it – telefono cellulare 333/4320819.

Pin It