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Alessandria: la citta di un Papa

  • Paola Montonati

alessandria 1A circa un’ora da Pavia,  tra le prime colline piemontesi, troviamo la città di Alessandria, che deve il suo nome a un papa, e la sua fama nel mondo a un cappello “il Borsalino”.

Alla fine dell’XI secolo, i piccoli borghi di Rovereto, Garmondio, Marengo e Borgoglio si unirono in una lega  allo scopo di sconfiggere il marchese del Monferrato, Guglielmo il Vecchio.

Dopo la vittoria contro il marchese, la lega decise di fondare una nuova città, che prese il nome di Alessandria, dal papa Alessandro III, che allora stava combattendo lo strapotere di Federico Barbarossa contro i comuni italiani.

Nel secoli successivi la cittadina rimase un importante punto di riferimento per il Piemonte e la Lombardia, fino a quando nel 1707 non venne annessa al Regno di Sardegna, che la rese una vera e propria fortezza, la  famosa Cittadella,  durante le Guerre di Indipendenza contro gli Austriaci.

Al centro di Alessandria si trova Piazza della Libertà, con i porticati del Palazzo Municipale o Palazzo Rosso, edificato verso l’XI secolo, con il suo orologio a tre quadranti che riproduce la volta celeste e una campana sormontata da un galletto segnavento risalente all’IX secolo.

Poco distante è situato un palazzo edificato dove nel 1292 venne esposto per un anno, fino alla morte per fame, il marchese Guglielmo del Monferrato all’interno di una gabbia di ferro mentre i cittadini lo insultavano.

Altri edifici da ricordare sono il Palazzo Cuttica, del XVIII secolo, dove vissero fino alla caduta del regime napoleonico i generali Despinos e Chasseloup e il Palazzo Ghilini e dove ora sono ospitati gli uffici dell’Amministrazione Provinciale di Alessandria.

alessandria 2La piazza è chiusa dal Duomo, edificato a partire dal 1810 dove vi era l’antica Cattedrale, con una facciata neoclassica progettata verso la seconda metà dell’Ottocento da Edoardo Mella.

Nella chiesa si può ammirare la statua lignea della Madonna della Salve, patrona della città e un pregevole gruppo di affreschi dipinti da Guglielmo Caccia o Moncalvo durante il periodo della Controriforma.

Inoltre nel Duomo vi è un rilievo romanico raffigurante l’eroe Gagliaudo, che salvò la cittadina da Federico Barbarossa, mentre sul tamburo della cupola si vedono i Santi Patroni dei Comuni della Lega Lombarda.

Vicino al centro storico si trova il Museo del Cappello, che ne ospita tutti gli esemplari più famosi, dai più noti a quelli di taglio stravagante, senza dimenticare il Borsalino, prodotto ad Alessandria dal 1857 negli omonimi stabilimenti. 

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