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Santuario di Oropa casa della Madonna Nera

  • Paola Montonati

oropa 1Una bella gita, non troppo lontana, una metà molto gettonata dai pavesi devoti alla famosa e amata Madonna Nera.

Le origini del Santuario di Oropa, uno dei più belli del Piemonte, secondo la leggenda risalgono al IV secolo d. C, quando San Eusebio, primo vescovo di Vercelli, tornò da uno dei suoi viaggi in Oriente con la statua di una Madonna Nera, che lasciò in custodia agli abitanti di Oropa.

Agli inizi del XIII secolo, i Biellesi decisero di ampliare la piccola cappella in cui era custodita la statua in un santuario, per dare ai fedeli uno spazio adatto all’adorazione e alla preghiera della Vergine e del Rosario.

Dalle due chiese, consacrate a Maria e San Bartolomeo, che erano custodite dagli eremiti locali, col passar dei secoli il complesso divenne sempre più grande, fino a raggiungere le attuali dimensioni verso la fine del Settecento, grazie a molti artisti, tra cui Filippo Juvara e Francesco Guarini, che lavorarono per i Savoia.  

L’ultimo edificio a essere eretto fu la Basilica Maggiore, che venne solennemente inaugurata nel 1960, alla presenza del vescovo di Biella.

Arrivati al Santuario, si accede, tramite una monumentale scalinata, al primo piazzale, dove ci sono negozi di souvenir e locali di ristoro, oltre al chiostro della Basilica Antica, che conduce alla Porta Regia.

Il cuore del santuario di Oropa rimane il Sacello della Basilica Antica, che venne eretto nel Seicento, dopo un voto fatto dai biellesi nel corso dell’epidemia di peste del 1599.

Nella facciata della Basilica Antica un portale, con lo stemma di Carlo Emanuele II, conduce all’interno del complesso, dove oltre al Sacello, risalente al IV secolo d. C, incontriamo una serie di affreschi sulla vita della Madonna e di alcuni santi, dipinti nel Trecento dal Maestro di Oropa.

oropa 2Dopo la scalinata del Piazzale Sacro, si arriva alla Basilica Superiore, che fu eretta nel corso di tre secoli, basandosi su di un progetto dell’architetto Ignazio Amedeo Galletti dei primi dell’Ottocento e che venne terminata solo nel secondo dopoguerra, con l’edificazione della maestosa cupola.

Nei portali di bronzo della basilica è raffigurata la vita di San Eusebio e del Santuario fino alla nascita della Basilica Nuova, mentre sull’altar maggiore spicca un ciborio opera di Giò Ponti, oltre a sei cappelle dedicate alla vita di Maria.

A sinistra del Santuario troviamo il Sacro Monte di Oropa, che venne eretto tra il Seicento e il Settecento, con dodici cappelle che illustrano, con dovizia di dettagli, la vita di Maria, dall’Annunciazione fino all’Assunzione in Cielo.

Sempre da vedere è il Cimitero Monumentale di Oropa, che fu inaugurato nel 1877, con tombe ed epigrafi davvero strane e curiose, tra cui ricordiamo la tomba dalla forma di una piramide egizia del ministro Quintino Sella e la cappella funeraria di Giorgio Aiazzone, fondatore dell’omonima azienda di mobili, che morì in un incidente aereo nel 1986 vicino a Sartirana Lomellina.  

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