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Gravellona Lomellina museo a cielo aperto

  • Paola Montonati

gravellona 2A qualche chilometro da Vigevano, verso il Piemonte e la provincia di Novara, troviamo Gravellona Lomellina. Attraversando questo piccolo e antico borgo, incontriamo l’arte, un’arte vissuta e raffigurata in ogni angolo e in ogni via.

Come hanno confermato i recenti ritrovamenti archeologici, la zona dove si trova Gravellona Lomellina, uno dei gioielli del Pavese, è stata abitata fin dai tempi della tarda età del bronzo, quando la zona era stata colonizzata dai Liguri della Cultura di Golasecca.

Verso il VII secolo a. C, la zona fu occupata dalle tribù celtiche che venivano da oltre le Alpi, che intrattennero scambi commerciali con gli Etruschi e in seguito con i Cartaginesi comandati da Annibale, che secondo la leggenda vi passò una notte poco prima della vittoriosa battaglia sul fiume Ticino.

Con la caduta della Repubblica Romana e l’avvento dell’impero di Augusto, Gravellona divenne sede dei coloni della Cisalpina, come dimostrano le recenti scoperte di due sarcofagi in stile tardo romano risalenti alla fine del III secolo d C.

Alla caduta dell’Impero, il piccolo borgo divenne uno dei possedimenti del vescovo di Novara, che vi fece erigere un castello, con una basilica, verso la fine del X secolo.

Nel 1152 Federico Barbarossa regalò Gravellona alla famiglia dei conti Barbavara, originari della Valsesia, che in poco tempo divennero i signori del luogo rimanendovi per quasi sei secoli, anche quando, nel 1164, il loro feudo fu assimilato nella Provincia di Pavia.

Anche quando, nel 1361, Gian Galeazzo Visconti fece distruggere il castello a causa di una ribellione di alcuni nobili locali, i Barbavara, con i conti Cavallazzi, rimasero i padroni di Gravellona.

Dopo la fine degli Sforza, nel 1532 il borgo venne unito alla provincia di Vigevano, per poi, con l’arrivo, nel Settecento, dei Savoia, diventare prima parte del Regno di Sardegna e poi dell’Italia contemporanea.

gravellona 1Nel 1992 Gravellona divenne uno dei “Paesi d’arte” italiani e ogni anno, durante la Festa dell’arte, agli inizi di giugno, viene decorato con murales, affreschi e sculture in ferro battuto, sempre molto legati all’economia agricola del paese.

Ma Gravellona non è solo un paese di pitture e sculture, infatti, presenta ancora oggi molti monumenti e chiese legate alla sua storia millenaria.

Tra le architetture a carattere religioso ricordiamo la chiesa della Beata Vergine Assunta, che fu eretta nel Seicento e nota per l’elegante Cappella del Crocefisso, il settecentesco Santuario di San Zenone, dalla forma curiosamente ottagonale, l’ex chiesa rinascimentale di San Lino, oggi sede di una mostra mercato e la barocca chiesa di Sant’Eustachio.

I monumenti civili più noti sono la villa settecentesca dei conti Barbavara, con un giardino in stile inglese e l’ottocentesco Ospedale Bellini, oggi sede della casa di riposo. 

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