Tracce di musica classica: Teatro Cagnoni di Vigevano
Uno dei teatri che è diventato parte della storia della Lomellina…
Il Teatro Cagnoni di Vigevano fu costruito alla fine dell’Ottocento, per dare alla città ducale un teatro più adeguato rispetto al precedente Galimberti.
L'iniziativa si concretizzò nella seduta del Consiglio comunale del 21 dicembre 1869 in cui si delegò a una commissione di tre membri il compito di trattare con i proprietari del Galimberti l'acquisto della struttura per procedere a una serie di adeguamenti.
Nella seduta dell'11 giugno 1870, fallita la trattativa con il Galimberti, si decise la costruzione di un nuovo teatro il cui costo sarebbe dovuto essere sostenuto dal Comune e dall'alienazione dei palchi.
In tale seduta si determinò il nome del teatro, che era Teatro municipale di Vigevano, e la collettività della proprietà, ad eccezione dei singoli palchi la cui proprietà sarebbe andata ai sottoscrittori e a carico dei palchettisti fu previsto un canone annuo.
Nelle riunioni successive fu scelta una zona della contrada Predalate, nell'area occupata dai caseggiati Colli Cantone, Brusorio e Cotta, per la costruzione del nuovo edificio e si affidò al progettista Scala l'analisi e la proposta generale dell'opera.
I lavori cominciarono nel giugno 1871, mentre nel mese di luglio furono estratti a sorte i palchi e i sipari furono affidati al pittore Giovanni Battista Garberin e a dicembre l'erezione del fabbricato fu completata e iniziarono i lavori di pavimentazione.
L’11 ottobre 1873 il nuovo Teatro municipale fu inaugurato con la rappresentazione dell'opera di Giuseppe Verdi Un ballo in maschera" diretta da Domenico Cagnoni.
Negli anni successivi l'attività del Teatro si snodò intorno a due stagioni operistiche, organizzate in prossimità del periodo di carnevale e dell'autunno, in occasione della festa del beato Matteo.
Durante la seduta del 1 maggio 1896 il Consiglio comunale decise di denominare il Teatro dedicandolo al maestro Antonio Cagnoni, scomparso il giorno precedente, deliberando anche l'apertura di una pubblica sottoscrizione per erigere un busto dell’artista nell'atrio.
Nel 1903 la Direzione teatrale decise di sostituire l'illuminazione a gas con quella elettrica, mentre nel 1904 fu allestita la prima proiezione cinematografica.
La Direzione teatrale, nominata da Comune e dall'Assemblea dei palchettisti, gestì le attività del Teatro fin dai primi anni, mentre il Comune dovette finanziare le stagioni operistiche e di prosa. Nonostante la passione e la competenza del pubblico vigevanese, la scarsa capienza del teatro consentì eccezionalmente di compensare con gli introiti i forti costi degli spettacoli tradizionali e, soprattutto, della stagione operistica autunnale.
Per ovviare ai problemi dal 1926 si concesse la gestione del Teatro a un privato, che nel 1927 andò all'Impresa Ribout, nel 1928 alla ditta Pier Luigi Savio, nel 1931 a Felice Stagnoli, nel 1932 alla Società Oscar Rebua & Felice Stagnoli, nel 1934 nuovamente a Felice Stagnoli, dal 1934 all'Impresa Angelucci & C.
Sempre in quel periodo si decise si concedere in affitto il ridotto del teatro per l'organizzazione di feste da ballo, ricevimenti, concerti, dal 1927 il ridotto fu concesso in locazione al circolo privato L'Unione, al Circolo del littorio, ma soprattutto all'Istituto musicale Luigi Costa.
Per ampliare la capienza e gli introiti del teatro, nel 1940 e nel 1947 venne posto il problema della sostituzione dei palchi a favore dell'allargamento della platea e della creazione di due ampie gallerie, ma, nonostante il sostanziale consenso dei palchettisti, la questione rimase sostanzialmente irrisolta.
Dalla stagione 1986 - 1987 a quella 1994 - 1995 il Civico teatro Cagnoni, durante la ristrutturazione che ne garantì la sicurezza della struttura, rimase chiuso e il Comune di Vigevano organizzò la trasferta, tramite pullman e facilitazioni, dei cittadini vigevanesi in alcuni teatri del milanese.