Storie e tradizioni del Capodanno
Da sempre ogni anno in tutto il mondo si festeggia il Capodanno, con diverse usanze, pagane o religiose, che si seguono per forse portare fortuna al nuovo anno che arriva.
Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano e fu Giulio Cesare, nel 46 a.c., a creare il Calendario Giuliano che stabilì che l'anno nuovo iniziasse il 1 gennaio.
Il 1 gennaio i Romani invitavano a pranzo gli amici per scambiarsi come dono un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d'alloro, detti strenne, come augurio di fortuna e felicità.
Il nome strenna deriva dal fatto che i rami erano staccati da un boschetto della via sacra a una dea di origine sabina, Strenia, che aveva un bosco a lei dedicato sul Monte Velia, apportatrice di fortuna e felicità.
Ancora oggi, in alcune regioni italiane, durante la notte di Capodanno, gruppi di giovani vanno per le strade a cantare gli auguri di un felice anno nuovo, oltre a fare una richiesta di doni.
Nel Medioevo molti paesi europei usavano il Calendario Giuliano per inaugurare il nuovo anno, ma erano tante le date che indicavano l’inizio dell'anno, come il 1 marzo (capodanno nella Roma repubblicana), il 25 marzo (Annunciazione del Signore) o il 25 dicembre (Natale) e fu solo con l'adozione universale del Calendario Gregoriano nel 1582 che il 1 gennaio come inizio dell'anno divenne comune.
Uno dei riti più conosciuti per Capodanno è mangiare lenticchie allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, per favorire l'abbondanza e la ricchezza, ma anche mangiare dell'uva passa nel corso della notte di Capodanno può portare soldi in abbondanza.
Anche i fuochi d’artificio di Capodanno sono visti come la manifestazione della volontà di allontanare le forze del male e gli spiriti maligni che si scatenano nel momento di passaggio dal vecchio al nuovo anno, ma rappresentano anche l'allegria per l'arrivo del nuovo anno.
In diverse parti d'Italia, ma anche nelle grandi città come Napoli e Roma, l'usanza più caratteristica come rito di eliminazione del male dell’anno è quella di lanciare i cocci a mezzanotte.
Durante il Capodanno, in diverse regioni d'Italia, si verificano vari prodigi, ad esempio a Pettorano sul Gizio, in Abruzzo, si dice che, nel preciso momento in cui scocca la mezzanotte di Capodanno, l'acqua del fiume si arresti e diventi oro, poi torna a scorrere come prima.
Allo scoccare della mezzanotte del primo dell’anno si deve salutare la prima persona che s’incontra per strada, se s’incontra un vecchio o un gobbo è di buon augurio, ma se s’incontrerà un bambino o un prete l’anno non sarà favorevole, mentre in Piemonte porta fortuna un carro di fieno o un cavallo bianco.
In Abruzzo si racconta che porti fortuna che le donne diano inizio a quante più faccende è possibile fare, mentre in altre regioni il primo dell'anno si deve riposare, altrimenti si lavorerà per tutto l'anno.
Un'altra tradizione diffusa è legata al clima, infatti si dice che, vedendo il tempo che farà nei primi dodici giorni dell'anno si possa prevedere quello che farà nei successivi dodici mesi.
Molto amata è la tradizione di baciarsi sotto il vischio in segno di buon auspicio, ma anche quella di indossare della biancheria intima rossa la sera di Capodanno.
Sulla tavola del cenone di Capodanno ci deve sempre essere un melograno, che simboleggia la fedeltà coniugale ed è di buon auspicio mangiarne per Capodanno.