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Severino Grattoni Il vogherese che lavorò al Fréjus

  • Paola Montonati

severino grattoni 2Forse molti non sanno che il traforo del Fréjus, così importante per le comunicazioni, nasce da un’idea e dal lavoro di un ingegnere nato a Cervesina, in provincia di Pavia.

Severino Grattoni nacque il 9 dicembre  1815 a Cervesina, oggi in provincia di Pavia, ma a quel tempo parte del regno di Sardegna, nella provincia di Voghera e nella divisione di Alessandria. Grattoni fu un ingegnere che studiò in particolare l’energia idraulica e tra le sue pubblicazioni sono da ricordare, Strada ferrata da Torino a Genova, Piani inclinati dell'Appennino e Progetto delle macchine fisse idrauliche destinate a utilizzare le acque della Scrivia, qual forza motrice dei convogli.

Nel 1852, per il piano d'ingrandimento di Porta Nuova a Torino, Grattoni progettò una serie di edifici di civile abitazione, inoltre si occupò della ristrutturazione di due fabbricati, un opificio da seta e un'antica polveriera in Borgo Dora.

Il suo attivismo politico lo portò in parlamento per la prima volta nel 1848, dove rimase in carica fino al 1852, e poi nel 1858 fu rieletto per il collegio di VarziCeva.

Dal 1861 al 1874 rappresentò alla Camera il collegio di Voghera, ma si dovette dimettere per motivi di salute.

Abitò lungamente in una grande casa a Porana, costruita usando la dote della nobile Delfina Baudi di Selve, vedova del fratello Siro, che sposò nel 1861.

Grattoni è famoso per aver partecipato con Germano Sommeiller e Sebastiano Grandis agli imponenti lavori per la costruzione del Traforo ferroviario del Fréjus, lungo oltre 12 chilometri e posto, all’inizio dei lavori, fra la Savoia e il Piemonte e, alla loro conclusione, tra la Francia e l’Italia.

I tre ingegneri proposero una perforatrice meccanica, azionata dall’aria compressa, che forava le mine e ventilava le gallerie.

La colossale impresa, iniziata nel 1857, venne portata a termine nel 1871 e stupì il mondo intero.

Gli autori del traforo, Sommeiller, Grattoni e Grandis, però dal 1857 furono al centro di una forte polemica, poiché l’ingegnere milanese Giovanni Battista Piatti rivendicò la priorità della scoperta della perforatrice meccanica ad aria compressa e accusò Germano Sommeiller di avergli rubato i progetti.

La polemica tra Piatti e Sommeiller, che coinvolse anche Grattoni e Grandis, si trascinò per anni fino a quando a Torino nel 1890 ai tre ingegneri fu dedicato il monumento commemorativo di piazza Statuto, mentre Piatti fu del tutto dimenticato.

severino grattoni 1Milano, nel 1894, fu dedicato a Piatti un monumento, con un’iscrizione che lo definì “il primo a proporre per il Traforo del Cenisio originali e pratiche applicazioni dell’aria compressa” e “benemerito dell’ardua impresa cui la sorte negò in vita onori e compensi”.

Al momento dell’inaugurazione dei monumenti, i protagonisti della polemica erano però già morti, Piatti a Milano nel 1867 e Grattoni a Torino, il 1 aprile 1876.

A Severino Grattoni, con il passar degli anni sono stati dedicati a Bardonecchia una via, come pure a Genova nella circoscrizione di Sampierdarena, tra Via Giandomenico Cassini e Vico Grandis e a Roma con una traversa di Via di Santa Croce in Gerusalemme.

Torino ha dedicato a Grattoni la via dov’è la sede della squadra volante della Polizia di Stato.

Il liceo classico di Voghera, dal 1989 Sezione Classica del Liceo Galilei, è intitolato Severino Grattoni, come pure una via del centro, mentre Cervesina gli ha intitolato la biblioteca comunale.

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