Re dei Longobardi un mestiere difficile
Per gran parte dell’Alto Medioevo Pavia fu la capitale del regno dei Longobardi, che con i loro re diedero vita a vicende drammatiche e avvincenti passate alla storia.
Dopo la morte di Ariperto I nel 661, i suoi figli Godeperto e Pertarito salirono in reggenza congiunta sul trono longobardo, il primo viveva a Pavia, mentre il fratello si stabilì a Milano.
Subito, però, tra i due fratelli scoppiò la guerra civile, al punto che Godeperto chiese l'aiuto del duca di Benevento, Grimoaldo, che accettò senza esitazione.
Ma Grimoaldo aveva altri piani, infatti uccise Godeperto e s’impadronì di Pavia, mentre il figlio del re, Ragimperto, fu messo in salvo dai seguaci fedeli del padre ucciso.
Nove anni dopo Grimoaldo morì in uno strano incidente di caccia muore e Pertarito, secondogenito di Ariperto I che viveva a Milano, venne incoronato re nella Basilica di San Michele, per poi nominare il nipote Ragimperto duca di Torino.
Nel 678 Pertarito, per agevolare al figlio Cuniperto la successione al trono, lo nominò re dei Longobardi e i due regnarono insieme fino al 688, quando morì Pertarito e il figlio rimase unico regnante.
Con la morte di Cuniperto nel 700, dopo 22 anni di regno, il trono passò al figlio Liutperto, che a causa della giovane età venne affiancato dallo zio Ansprando, duca di Asti.
Un anno dopo Ragimperto, cugino di Liutperto, chiese per sé il titolo regio e, dopo la battaglia di Novara, in cui venne sconfitto il tutore di Liutperto, Ansprando, occupò Pavia, depose Liutperto e si dichiarò re, associando al trono il figlio Ariperto II.
Dopo la morte di Ragiperto, Liutperto con il fedele Ansprando e alcuni nobili Longobardi, cercò di riconquistare il trono, ma venne sconfitto sotto le mura di Pavia dall’esercito di re Ariberto II e ucciso tramite annegamento.
Nel 712 Ansprando, che si era rifugiato dal Duca di Baviera, discendente della Regina Teodolinda, con un grande esercito Bavarese tornò in Italia per affrontare Ariperto II, ma lo scontro sotto le mura di Pavia fini in parità.
Ariberto II prese la decisione di fuggire dal campo di battaglia, ma i pavesi, stanchi della situazione, provocarono una rivolta contro il Re, che prese gran parte dell’oro e fuggì per raggiungere la Francia, ma annegò nelle acque del Ticino.
Ansprando divenne nuovo re dei Longobardi, ma mori tre mesi dopo, lasciando il trono al figlio Liutprando.
Molto amato dai pavesi per la sua saggezza di legislatore, nel 736 Liutprando si ammalò e i nobili Longobardi decisero di nominare re il nipote Ildebrando.
Tuttavia Liutprando guarì miracolosamente, ma accettò come collega regnante il nipote.
Dopo otto anni, Liutprando mori e Ildebrando, rimasto solo, dopo pochi mesi morì o venne deposto dai Duchi che volevano una maggior apertura verso Roma e Bisanzio.
Nel 744 il re dei Longobardi è Rachis, d’indole guerriera, che ruppe la Lega con il Pontefice e si avviò verso Roma ma, grazie al papa Zaccaria, alla fine decise di rinnovare l'alleanza con il Papato. Dopo che nel 749 Rachis rinunciò al regno e si ritirò nel convento di Santa Maria alle Cacce, il re divenne il fratello Astolfo, che ebbe difficili rapporti con la Chiesa e i Francesi. Nel 756 Astolfo morì per un incidente di caccia e Rachis tornò a Pavia con lo scopo di tornare a governare, ma Desiderio, capitano dei Longobardi e Duca di Toscana, si oppose duramente con l’aiuto del Papa. Grazie alla mediazione del pontefice, re Rachis rinunciò al trono e tornò in convento, mentre Desiderio venne eletto re dei Longobardi. Il nuovo re ebbe una lunga serie di attriti con la Chiesa, che furono appianati solo nel 763 grazie ad appositi accordi.
Pochi anni dopo il regno di Desiderio venne invaso dai Francesi, comandati da Carlo Magno, che spinsero il vecchio sovrano all’esilio in un convento in Francia, dove morì dimenticato da tutti.