Juan Caramuel y Lobkowitz dalla Spagna a Vigevano
Monaco cistercense, gentiluomo, colto e avventuriero, matematico e politico, probabilista e architetto, gran campione del lassismo, tra gli inventori del sistema binario e dei caratteri mobili nel mondo della stampa, filosofo, grafico, tipografo, editore, Juan Caramuel y Lobkowitz fu un grande scrittore ed erudito del Seicento.
Nacque il 23 maggio 1606 a Madrid dal conte Lorenzo, cultore di scienze astronomiche, di origine fiamminga e dalla madre di origini tedesche.
Fin da ragazzo dimostrò il suo eccezionale intelletto, a 11 anni pubblicò la prima opera, a 15 anni si laureò in filosofia, a 17 anni entrò nel monastero della Spina dell'ordine dei Cistercensi, poi si laureò in teologia.
Genio enciclopedico, era anche un abile architetto nell'arte militare, tanto che l'Imperatore Ferdinando III gli fece ispezionare le fortezze d'Ungheria, e venne inviato alla corte di Cristina di Svezia.
Il 4 luglio 1657 Caramuel venne nominato Vescovo di Campagna e Satriano, nel Regno di Napoli.
Caramuel, che aveva edito gran parte delle sue opere nei maggiori centri europei, a Campagna, poiché mancavano tipografi esperti e caratteri rari indispensabili alle sue edizioni, fece costruire una stamperia, che fu chiamata Arca Santa.
Il cardinale amava molto la solitudine, per cui spesso passava le sue vacanze nell'eremo di San Michele, celato in una rupe del Montenero di Campagna.
Dopo aver perso la nomina ad arcivescovo di Otranto nel 1670, Caramuel fu eletto nel 1673 vescovo di Vigevano.
Il cardinale arrivò a Vigevano nell'autunno del 1673 e vi rimase per nove anni, fino alla morte, in una diocesi che allora aveva solo cinque parrocchie e un’abbazia.
La giornata del vescovo Caramuel era molto intensa, alla preghiera e allo studio dedicava quattordici ore; il resto della giornata lo passava nell'istruzione del clero e del popolo.
A Vigevano organizzò le scuole della Dottrina cristiana, con una particolare attenzione per i fanciulli e i ragazzi.
E poi si dedicò a molti progetti, come quelli sulla piazza, lo scalone e soprattutto la facciata del Duomo, con lo scopo di coordinare piazza, campanile, chiesa e la strada adiacente, allora tra loro asimmetrici.
Il Caramuel rimase sempre molto attivo nel ministero pastorale, oltre a comporre opere che stampava nella sua tipografia e difese fino all'ultimo le sue opinioni, ma ebbe una grande tolleranza verso quelle altrui.
Grazie al suo buon carattere riuscì a sostenere le molte polemiche, specialmente teologiche, degli antícaramuelisti, che furono molti, e a non esaltarsi per le lodi pericolose dei caramuelisti, spesso sincere nei suoi confronti.
Il cardinale morì la sera del 7 settembre 1682, mentre in Duomo i canonici cantavano i primi vespri della Natività di Maria, sul suo corpo vennero trovati i segni del cilicio, simbolo di penitenza.