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Il Pavese tra le due guerre: L’ospedale San Matteo di Pavia

  • Paola Montonati

san matteo paviaUno dei pilastri della medicina pavese…

L’Ospedale San Matteo ha una storia che risale al medioevo, all’incirca alla metà del Quattrocento, quando Pavia era la sede di numerosi ospedali, al punto che Opicino de Canistris, storico pavese, nel 1330 ne fece  un elenco.

Il San Matteo venne fondato  il 29 giugno 1449, con la posa della prima pietra e e venne intitolato a San Matteo perché si trovava  dove era situato il monastero benedettino del santa, oggi sede centrale dell’Università.

In realtà l’idea era nata tempo prima, per merito di fra’ Domenico da Catalogna, un domenicano che riuscì a portare avanti il progetto di un grande ospedale grazie a una confraternita, che gli permise di raccogliere 8.000 fiorini e convinse Francesco Sforza a concedere il terreno e a donare due case. Papa Niccolò V, con una bolla del 1449, riconobbe la confraternita e prese l’opera sotto la sua protezione.

Simbolo dell’ospedale è stato nei secoli il Cristo morto nell’atto di ergersi dal sarcofago del bassorilievo attribuito ad Antonio Mantegazza che un tempo si trovava sul fronte dell’ingresso dell’aula del Quattrocento, oggi  sostituito da una copia poiché l’originale è conservato nei musei civici.

L’ospedale tuttavia cominciò a funzionare molti anni dopo, venne unito ad altri ospedali minori e i pavesi ne divennero soci attraverso generosi lasciti e donazioni e nel 1655  aveva 45 posti letto attrezzati, oltre a due medici ed un chirurgo.

Nella seconda metà del Settecento, con il governo di Maria Teresa d’Austria, fu avviato il progetto di ampliamento del S. Matteo, per risolvere il problema della pratica clinica per gli studenti di medicina.

Fu nel 1791 che l’architetto Pollack inaugurò la nuova struttura, oggi il palazzo centrale dell’Università sul lato del Cortile Teresiano.

Nel 1796 fu saccheggiato dai francesi e le fonti storiche riportano un organico formato da 4 primari medici e ben 7 primari chirurghi.

Dopo l’Unità d’Italia, nel 1866 nacque il Consiglio ospitaliero del San Matteo che nel 1871 approvò il nuovo statuto.

Il nuovo San Matteo

L’idea di una nuova sede per il San Matteo cominciò a formarsi nel 1902 quando Camillo Golgi nell’inaugurazione all’anno accademico affrontò la questione della costruzione di un nuovo Policlinico per la città di Pavia e gli Istituti Universitari ponendosi da subito il problema della scelta del luogo, che doveva essere esterno alla città e sulla direttrice per Milano.

Inizialmente Golgi propense per la proposta della Commissione Tecnica che aveva individuato nella Piazza d’Armi la sede ideale, preferendola all’ortaglia del Borromeo, un’area di oltre 120.000 metri quadrati, oppure il Campone di San Giuseppe, poi occupato dall’area di Città Giardino.

Tuttavia anche l’opzione della Piazza d’Armi fu abbandonata per la destinazione industriale e ferroviaria dell’intera area e ci si orientò per le aree Caima e Deserto oltre il Navigliaccio con la possibilità di un raccordo stradale urbano per arrivare più agevolmente nel centro città.

Nel 1909 fu indetto l’appalto per il progetto ma il primo tentativo fu deludente, nel 1911 si ripeté il bando e, nel 1913, la Commissione Tecnica propose vincitori quello degli architetti Gardella e Martini.

I tempi di realizzazione dei lavori furono molto lunghi, non solo perché scoppiò la Prima Guerra Mondiale ma soprattutto per motivi finanziari finché nel 1927 si approvò la costituzione di un Consorzio fra lo Stato, l’Università ed il Comune che consentì il completamento dell’opera.

Il complesso fu inaugurato nel novembre del 1932, occupava 120.000 metri quadrati ed era composto da 11 padiglioni raggruppati secondo uno schema preciso ed efficiente; all’angolo nord ovest fu lasciata libera una vasta area di circa 30.000 metri quadrati per i futuri ampliamenti.

Negli anni dal 1933 al 1939 fu completato con la costruzione di nuove cliniche  ma soprattutto sorse il primo nucleo di Istituti Universitari con Igiene, Chimica e Fisica.

Infine nel 1939 l’Istituto Forlanini venne trasferito nella nuova sede su un terreno di proprietà del San Matteo posto dietro il Policlinico, al di là degli istituti di Anatomia Umana e Patologica.

Iniziò così, in quella che fino al 2013 fu la sua storica sede, l’attività sanitaria del Policlinico, che ancora oggi è uno dei vanti di Pavia a livello internazionale.

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