Il Pavese tra le due guerre: Il Corpus Domini
Per il mondo contadino e cittadino del Pavese, negli anni Venti, dopo la Pasqua la festa più amata e seguita era il Corpus Domini, che si svolge all’inizio dell’estate…
La solennità del Corpus Domini chiude il ciclo delle feste del periodo post Pasqua e celebra il mistero dell'Eucaristia istituita da Gesù nell’Ultima Cena e fu ideata grazie a una suora che nel 1246 per prima volle celebrare il mistero dell'Eucaristia in una festa slegata dal clima della Settimana Santa.
Il vescovo della città dove viveva la giovane approvò l'idea e la celebrazione dell'Eucaristia divenne una festa per la zona di Liegi, dove il convento della suora si trovava.
In realtà la ricorrenza ha le sue radici nella Gallia belga e in particolare grazie alle rivelazioni della Beata Giuliana di Retìne, priora nel Monastero di Monte Cornelio presso Liegi, che nel 1208 vide una sera il disco lunare risplendente di luce candida, deformato però da un lato da una linea rimasta in ombra e capì che significava la Chiesa del suo tempo, priva di una solennità in onore del Santissimo Sacramento.
Il parte spirituale della beata, il Canonico di Liegi Giovanni di Lausanne, ottenuto il giudizio favorevole dei teologi , presentò al vescovo la richiesta di introdurre nella diocesi una festa in onore del Corpus Domini.
La richiesta fu accolta nel 1246 e venne fissata la data del giovedì dopo l'ottava della Trinità.
Nel 1262 salì al soglio pontificio, col nome di Urbano IV Giacomo Pantaleone, arcidiacono di Liegi e confidente della beata Giuliana,
Ed è a Bolsena, nel Viterbese, che ancora oggi si ricorda un particolare miracolo eucaristico avvenuto nel 1263 quando un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a dir messa a Bolsena ed al momento dell'Eucarestia, nello spezzare l'ostia consacrata, fu pervaso dal dubbio che essa contenesse veramente il corpo di Cristo.
A fugare i dubbi del sacerdote dall'ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino liturgico e alcune pietre dell'altare, oggi custodite in preziose teche presso la basilica di Santa Cristina.
Venuto a conoscenza dell'accaduto Papa Urbano IV istituì ufficialmente la festa del Corpus Domini estendendola da Liegi a tutta la cristianità.
Da allora a Orvieto la domenica successiva alla festività del Corpus Domini, il Corporale del Miracolo di Bolsena, in un prezioso reliquiario, viene portato per le strade cittadine seguendo il percorso che tocca tutti i quartieri e tutti i luoghi più significativi della città.
Se nella Solennità del Giovedì Santo la Chiesa guarda all'Istituzione dell'Eucaristia, scrutando il mistero di Cristo, nel giorno del Corpus Domini l'attenzione si sposta sulla relazione fra Eucaristia e Chiesa.
Il Corpus Domini si celebra il giovedì dopo la festa della Santissima Trinità. A Roma la celebrazione inizia nella Cattedrale di San Giovanni in Laterano, per poi concludersi con la processione tradizionale fino alla basilica di Santa Maria Maggiore , oltre che nei cantoni cattolici della Svizzera, in Spagna, in Germania, Irlanda, Croazia, Polonia, Portogallo, Brasile, Austria e a San Marino.
In Italia e in altre nazioni il giorno festivo di precetto cade nella seconda domenica dopo Pentecoste, in conformità con le Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario.
Nella riforma del rito ambrosiano, promulgata il 20 marzo 2008, la festività è stata riportata obbligatoriamente il giovedì della II settimana dopo Pentecoste con la possibilità, per ragioni pastorali, di celebrarla la domenica successiva.
Numerose diocesi, in Italia, continuano a proporre ai fedeli la Celebrazione e la Processione Eucaristica il giovedì, lasciando per la domenica la Celebrazione e la Processione parrocchiale.
Per le solennità del Corpus Domini, dopo la celebrazione della Messa, si porta in processione, racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino, un'ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione simbolo di Gesù vivo e vero, presente nel Santissimo Sacramento.