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I castelli dell’Oltrepò Pavese

  • Paola Montonati

oltrep pavese castelliLe origini dell’Oltrepò Pavese risalgono al 1164, quando l'Imperatore Federico I concesse a Pavia il diritto di nominare i feudatari nei territori che appartenevano alla provincia. Prima di allora infatti non esisteva una unità politica o amministrativa; in età romana le città di Iria e Clastidium facevano parte del territorio delle provincie di Piacenza e Tortona, mentre sotto i Longobardi il territorio era amministrato dai monaci dell’abbazia di San Colombano.

Nel 1359 l’Oltrepò, con le zone limitrofe della provincia di Piacenza, fu conquistato dai Visconti di Milano, poi dagli Sforza. Nel 1499, con la provincia di Pavia, fu elevato al rango di Principato. Nel 1535 il territorio, insieme allo Stato di Milano, passò alla Spagna e nel 1713, dopo la guerra di successione austriaca, venne ceduto all'Austria. Le conseguenze del trattato di Worms, nel 1743, portarono l’Oltrepò a essere separato dal Principato di Pavia e divenne parte del Piemonte, che era governato dai Savoia. In quel periodo, oltre a conoscere una notevole fioritura, fu diviso in due province: la prima aveva come capoluogo Voghera, che era ormai divenuto il principale centro della zona, tanto che nel 1770 fu elevata a Città regia, mentre la seconda era parte della provincia di Bobbio.

In epoca napoleonica il territorio fu unito prima al dipartimento di Marengo e poi a quello di Genova, entrambi appartenenti all'Impero Francese. Dopo il ritorno dei Savoia nel 1814, l’Oltrepò continuò a rimanere diviso in due provincie. Nel 1859, dopo che la Lombardia fu annessa al Regno di Sardegna, il territorio tornò a essere nuovamente parte della provincia di Pavia. Nel 1923 la provincia di Bobbio fu staccata da Pavia per diventare parte della provincia di Piacenza, ed in piccola parte a quella di Genova, portando cosi il territorio dell’Oltrepò Pavese ad assumere la fisionomia attuale.

Dalla seconda metà del XV secolo fino al Settecento l'intero territorio era diviso in una moltitudine di feudi, che si dividevano in vari gruppi; i piccoli feudi o camerali, che appartenevano all’originario dominio pavese, con una scarsa autonomia fiscale e giurisdizionale; i grandi feudi dell'alta collina e della montagna, appartenenti ai duchi di Milano e aggregati all'Oltrepò, con una statuto speciale e vari privilegi; le giurisdizioni separate o feudi immediati imperiali, che erano il marchesato dei Malaspina e il feudo di Bobbio, dotati di piena indipendenza.

Questa complessa ed articolata storia si riflette nei numerosi castelli, molti di proprietà privata, che troviamo sulle colline dell'Oltrepò Pavese.

Il castello di Castana, risalente al Medioevo, fu trasformato verso il 1740 in una residenza di campagna per i marchesi Pallavicino Trivulzio. L’edificio è dotato di una pianta irregolare, con una grande balconata panoramica, mentre ad un livello inferiore rispetto al palazzo principale troviamo una corte interna.

Della roccaforte di Cecima, databile all’alto Medioevo e proprietà dei Vescovi di Pavia, oggi ci rimangono solo i resti delle mura e due piccole torri.

Anche della rocca di Cigognola, costruito verso gli inizi del Duecento, ci rimane solo la svettante torre quadrata, con dei merli ghibellini, che fu restaurata agli inizi dell'Ottocento.

Mentre la villa di Montalto Pavese, eretto nel 1595 su resti di una precedente costruzione medievale dalla famiglia Belcredi, è caratterizzata da quattro torrioni, con un splendido parco in stile italiano - inglese.

Il castello di Montebello della Battaglia, risalente al Seicento - Settecento e costruito dove risiedeva un fortilizio medievale, appare come una villa barocca di notevoli dimensioni, circondata da un vasto parco annesso.

La roccaforte di Montecalvo Versiggia è nominata per la prima volta in alcuni documenti dell’inizio del Duecento sulle lotte di Pavia contro milanesi e piacentini. Fino al Seicento il castello fu della famiglia dei Pietragrassa Berio Beccaria che lo usarono come dimora di campagna e sede delle proprietà agricole.

Del Castello di Oramala, che fino al termine del Settecento fu di proprietà dei potenti marchesi Malaspina e uno dei più importanti marchesati della Lombardia, ci rimane solo parte del grande complesso delle mura.

Oggi la roccaforte di Pietra de' Giorgi, risalente al 1012, ospita al suo interno la rocca, di proprietà privata, e ubicato nella recinzione del castello un edificio di stile Quattrocentesco, che è la sede del Municipio locale.

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