Guido Da Vigevano, anticipatore dell’automobile
Un medico e scienziato che rese grande Vigevano nel Medioevo…
La documentazione riguardante Guido da Vigevano è molto limitata ma, poiché nel 1311 era già un noto medico, è probabile che la data della sua nascita sia intorno al 1280.
Guido mostrò nei suoi trattati di conoscere e praticare la dissezione dei cadaveri secondo il metodo che tra il 1290 e 1326 era insegnato presso l'Università di Bologna da Mondino dei Liuzzi, e si può quindi ritenere verosimile che ne abbia frequentato le lezioni.
Quando nel 1310 arrivò in Lombardia il futuro imperatore Enrico VII, che era l’unica speranza dei ghibellini italiani, Guido divenne il suo medico di fiducia.
Nel giugno 1310, mentre Enrico si trovava ad Asti, Guido si recò a Vigevano, dove rimase sino a dicembre con l'intento di esautorare, insieme con amici e parenti, il podestà che governava per conto dei milanesi Torriani, piano che riuscì nella notte fra l’11 e 12 dicembre quando il castello di Vigevano finì nelle mani dell'inviato del re.
In seguito re Enrico nominò Guido, come segno di ringraziamento, medico di corte, che avrebbe seguito il suo sovrano nelle peregrinazioni attraverso l'Italia, fino alla sua morte a Buonconvento il 24 agosto 1313.
Almeno per un decennio il giovane medico visse, ed esercitò la sua professione, a Pavia, partecipando attivamente alle vicende politiche della città.
Il 9 maggio 1323 Guido fu chiamato a comparire davanti agli inquisitori papali in Lombardia e, non essendosi presentato, fu condannato in contumacia il 6 giugno dello stesso anno.
Nel 1335 si trovava a Parigi con il prestigioso incarico di medico di Giovanna di Borgogna, regina di Francia, e il suo nome compare nei conti della tesoreria regia l'11 ottobre 1346, dove è retribuito per una missione compiuta a Reims.
Il nome di Guido ricorre ancora nei conti della tesoreria del re di Francia il 23 giugno e il 31 luglio 1349 poi è possibile che sia rimasto vittima della pestilenza che infieriva da qualche anno in tutta l'Europa occidentale e che aveva raggiunto Parigi.
La fama di Guido è legata soprattutto alle opere di medicina e di meccanica militare composte durante il suo soggiorno francese, dedicate a re Filippo VI, come il Liber notabilium illustrissimi principis Philippi septimi, Francorum regis, a libris Galieni per me Guidonem de Papia, medicum suprascripti regis atque consortis eius inclite Iohanne regine, extractus, anno Domini 1345°, papa vivente sexto Clemente.
Il Regimen sanitatis del 1335 invece aveva lo scopo di aiutare, con una serie di progetti, la spedizione in Terra Santa progettata da Filippo VI, che nel 1333 venne designato da papa Giovanni XXII a comandare gli eserciti cristiani che vi avrebbero preso parte.
Il trattato è composto di due parti, la prima, intitolata Liber conservacionis sanitatis senis, contiene consigli per preservare la salute di un uomo già avanti con gli anni ed evitare i pericoli di un avvelenamento.
La seconda, con l'intestazione Modus acquisicionis Terre sancte, Christi nomine invocato, regi Francie intitulatio, è suddivisa in tredici capitoli corredati da figure ed è un trattato d’ingegneria militare contenente la descrizione e la raffigurazione di macchine belliche con indicazioni per la loro costruzione perché esse siano facilmente smontabili e someggiabili, come strumenti difensivi per proteggere uomini in campo aperto e macchine offensive per attaccare mura di fortezze assediate, mezzi per superare corsi d'acqua e carri semoventi.
Oggi molti storici considerano i progetti di Guido il primo passo per quella che, alla fine dell’Ottocento, sarebbe diventata il mezzo per eccellenza del viaggio, l’automobile.