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Grandi marchi, grandi aziende: Buitoni

  • Paola Montonati

buitoni logoUn’industria, che ha fatto parte della storia dell’Italia del ventesimo secolo, nata in un borgo vicino a Firenze…

La storia della Buitoni cominciò nel 1827, quando Giovanni Battista Buitoni, con la moglie Giulia Boninsegni, aprì un negozietto specializzato nel commercio e produzione della pasta in via Firenzuola a Sansepolcro, parte del Granducato di Toscana.

Nel 1879 la piccola azienda fu trasformata nella Società Giovanni e Fratelli Buitoni, dove vennero effettuate modifiche sostanziali, sia dal punto di vista impiantistico produttivo che da quello societario.

Fu nel 1882 che cominciarono i lavori per la costruzione del primo insediamento industriale, in prossimità della fortezza medicea di Firenze, dotato di un mulino a cilindri secondo il progetto della casa Debes di Norimberga e un pastificio attiguo.

Il complesso rimase inalterato fino al 1906 quando, dopo un incendio, vennero ristrutturati i locali con l’aggiunta di un nuovo fabbricato adibito a uffici.

Agli inizi del Novecento l’azienda vide la produzione di pasta affiancata a quella di cioccolato e dolciumi quando, con Annibale Spagnoli e altri soci, il 30 novembre 1907 Francesco Buitoni, figlio di Giovanni, fondò a Perugia la Società Perugina per la Fabbricazione dei Confetti, che divenne poi La Perugina – Cioccolato e Confetture.

Negli anni Venti furono inaugurate altre piccole aziende a marchio Buitoni, come la Pastifici S.A. Roma nel 1922, e nel 1934 fu inaugurata la prima filiale all’estero, in Francia, mentre nel 1939 Giovanni Buitoni si trasferì negli Stati Uniti, dove aprì un negozio Perugina a New York, cui seguirono la Buitoni Foods Corporation nel 1941 e la S.A. Française Produits Buitoni nel 1954.

Alla fine degli anni Trenta l’antico fabbricato di Sansepolcro risultò inadeguato per la Buitoni, e fu affidato allo studio Eckert & Pelug Graph Kun talr di Wiesbaden il compito di progettare un nuovo e più moderno stabilimento.

I lavori iniziarono nel periodo prebellico ma buona parte degli edifici furono distrutti il 12 luglio 1944 dai tedeschi in ritirata e con un nuovo progetto, eseguito dall’architetto Longo di Roma, la ricostruzione dello stabilimento iniziò nel 1945.

Lo sviluppo della Buitoni continuò fino al 1969, quando nacque la BP- Industrie Buitoni Perugina allo scopo di combattere la concorrenza delle grandi multinazionali straniere.

Nel 1984, il pacchetto azionario passò nelle mani della CIR di Carlo De Benedetti, che a sua volta lo cedette alla svizzera Nestlé, che dismise lo stabilimento di Sansepolcro mantenendone il marchio.

In seguito l’area dell’antico pastificio venne acquistata dalla Valtiberina, che diede vita a un centro polifunzionale, allo scopo di soddisfare i settori del terziario, del commercio e dell’artigianato.

La Nestlè nel 2008 cedette il marchio Buitoni alla Newlat. azienda proprietaria di storici marchi come Polenghi Lombardo, Giglio, Optimus, Ala, Matese, Pezzullo e Corticella, sotto la guida di Angelo Mastrolia, che avviò il rilancio dello stabilimento di Sansepolcro con la costruzione di un nuovo reparto spedizioni e l’ammodernamento di alcune linee produttive.

Oggi dell’edificio originario restano solo l’antico mulino ad acqua, la ciminiera, uno stabile che venne costruito negli anni Sessanta e il monumento a Giovanni Buitoni.

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