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Grandi marchi, grandi aziende: Bolaffi

  • Paola Montonati

bolaffi logoUna volta dalle vacanze al mare e in montagna si spedivano le cartoline, spesso l’ultimo giorno, un saluto agli amici, o forse il condividere un ricordo…

Sulle cartoline, che s’inviavano dalle vacanze estive negli anni del boom economico, c’erano dei francobolli, che sono catalogati presso la prestigiosa sede della Bolaffi di Torino ancora oggi…

Tutto cominciò nel 1890, quando Alberto Bolaffi, dopo aver abbandonato il mercato delle biciclette, decise di investire i suoi guadagni nel collezionismo di francobolli, allora un settore nascente.

Dopo tre anni dall’inizio del nuovo commercio, aprì un negozietto in via Cavour e nel 1910 era talmente rinomato che la Real Casa dei Savoia lo nominò il fornitore ufficiale della famiglia reale.

Il nonno di Alberto era un mercante che risiedeva a Gibilterra dove commerciava per lo più piume di struzzo e pietre preziose, mentre suo padre era un impresario di teatro e di spettacolo residente a Livorno ma con cittadinanza britannica.

Proprio perché il genitore era spesso in viaggio, il piccolo Alberto fu affidato alle zie che risiedevano a Torino e, prima di diventare commerciante di francobolli, fu garzone di un negozio di stoffe e successivamente venditore di biciclette.

La sua passione per la filatelia lo portò a farne un lavoro, poiché aveva tutte le carte in regola in quanto parlava diverse lingue e amava collezionare i francobolli.

Aprire un’attività simile in Italia non fu semplice, giacché allora la filatelia non era riconosciuta, ma Alberto riuscì a tramandare la sua passione ai suoi figli, come Giulio, oggi ricordato come uno dei più grandi filatelisti di sempre, tanto da dedicargli un francobollo.

Nel primo dopoguerra, Bolaffi affiancò la filatelia anche all’editoria, con nuovi metodi di catalogazione e quotazione dei francobolli.

L’impresa di famiglia continuò con successo nonostante il 26 settembre 1944 Alberto morì e Giulio lo seppe solo il 14 ottobre, dato che era un comandante partigiano durante la Resistenza.

Nel 1946, finita la guerra, Giulio prese in mano l’eredità del padre, riuscendo a riportarla al successo nuovamente, aprì un’altra sede della Bolaffi e si espanse anche a Milano, Roma e Verona.

Fu nel 1955 che il figlio di Giulio, Alberto, subentrò, a soli 20 anni, nell’impresa di famiglia portando una ventata di novità, con il primo Catalogo Nazionale Bolaffi dei Francobolli Italiani, fondando nel 1961 la Giulio Bolaffi Editore e nel 1986 il Collector Club, il settore di vendita per corrispondenza.

Nel 1987 Giulio morì e l’attività passò al figlio e al nipote Giulio Filippo, che continuarono con passione l’impresa filatelica e nel 1990 venne fondata la casa d’aste, esperta non solo di filatelia e numismatica, ma anche di gioielli, vini, arte, orologi e automobili.

Dato il grande successo dell’impresa, nel 2006 è stato inaugurato l’Archivio storico Bolaffi della filografia e della comunicazione e nel 2013 la Bolaffi Metalli Preziosi, con lingotti marchiati Bolaffi e commerciando diamanti da investimento.

Nel 2016 il top price di Aste Bolaffi fu il diamante Very light pink, venduto a 755 mila euro.

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