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Giovanni Maria Vianney Parroco del mondo

  • Paola Montonati

curato ars 1Agosto non è solo il mese della Madonna della Neve, infatti ogni 4 agosto è ricordata la figura di Giovanni Maria Vianney, il parroco francese che divenne il simbolo di una vita tutta dedita alla parrocchia e alla scoperta di Dio.

Nato l’8 maggio 1786 a Dardilly, vicino a Lyon, in una famiglia di agricoltori, Vianney visse un’infanzia segnata dall’amore dei suoi genitori.

La Rivoluzione francese influenzò la sua adolescenza , infatti dovette fare la prima confessione ai piedi del grande orologio, nella sala comune della sua casa natale e non nella chiesa del villaggio, alla presenza di un prete in incognito e due anni dopo la sua prima comunione si tenne in un granaio, durante una Messa clandestina, celebrata da un sacerdote  che non aveva giurato fedeltà alla Rivoluzione.

A 17 anni Giovanni Maria disse alla madre che voleva diventare prete, ma per due anni suo padre si oppose a questo progetto, poiché aveva bisogno di aiuto per il lavoro dei campi.

Fu solo a 20 anni che Giovanni Maria cominciò a prepararsi al sacerdozio dall’abbé Balley, parroco d’Écully. Ma le difficoltà che incontrò lo spinsero a recarsi in pellegrinaggio a La Louvesc, sulla tomba di San Francesco Régis, poi fu spinto a disertare quando arrivò la chiamata alle armi, per combattere nella guerra di Spagna.

Ordinato prete nel 1815, Vianney fu inviato come vicario a Écully e nel 1818 venne mandato ad Ars, dove risvegliò la fede dei parrocchiani con la sua predicazione, ma soprattutto attraverso la preghiera e il suo stile di vita, oltre a restaurare la chiesa, fondare un orfanotrofio e si prese cura dei più poveri.

Molto presto la sua fama di confessore spinse ad Ars una gran folla di pellegrini che cercavano una buona parola da lui.

Sempre dedito alla salvezza delle anime, il curato di Ars si donò interamente a Dio, ai suoi parrocchiani e ai pellegrini.

Per tre volte cercò di fuggire dalla sua parrocchia, sentendosi poco adatto della missione di parroco e pensando di essere più un impedimento alla bontà di Dio, ma alla fine tornò dai suoi parrocchiani e riprese a confessare, fin dall’una del mattino.

Giovanni Maria morì il 4 agosto 1859, dopo essersi votato fino in fondo alla sua missione, ai suoi funerali c’erano più di mille persone e tra esse il vescovo e tutti i preti della diocesi, per onorare colui che consideravano già il loro modello.

Beatificato l’8 gennaio 1905, il curato di Ars nello stesso anno fu dichiarato patrono dei preti francesi e venne canonizzato nel 1925 da Pio XI e nel 1929 fu proclamato patrono di tutti i parroci del mondo.

Oggi Ars accoglie ogni anno 450.000 pellegrini e il Santuario alla memoria del Curato propone diverse attività e nel 1986 è stato aperto un seminario, che forma i futuri preti alla scuola di Giovanni-Maria Vianney, inaugurato alla presenza del papa Giovanni Paolo II.

La sua figura ha ispirato lo scrittore cattolico del Novecento francese Georges Bernanos per le figure dei due protagonisti dei suoi capolavori, Sotto il sole di Satana e Diario di un curato di campagna.

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