Georges Simenon, il padre di Maigret
Nel 1972 l’Università di Pavia conferì il premio della Matricola d’Onore a Georges Simenon, lo scrittore belga che, con il personaggio di Maigret, cambiò per sempre la storia del giallo europeo del Novecento.
Georges Simenon era nato a Liegi, in Belgio, il 13 febbraio 1903, dal contabile Désiré Simenon e Henriette Brüll, una casalinga belga di ceto borghese.
Da piccolo ebbe numerosi problemi di salute, che provocarono numerose tensioni tra la famiglia dei Simenon e quella dei Brüll, inoltre il rapporto tra il bambino e la madre non fu molto semplice.
Nel corso della sua giovinezza Simenon frequentò le scuole gesuite, avendo un rendimento scolastico eccellente, ma si rese conto di non sentirsi a suo agio in un ambiente così rigido, piano di dettami imposti dall'ordine cattolico.
Georges con il passare degli anni si distaccò dalla religione cattolica, ma continuò ad amare gli studi classici e le opere di autori come Conrad, Dickens, Dumas, Stendhal, Stevenson e Balzac.
Nel periodo compreso tra il 1919 e il 1922 lavorò come cronista per La Gazette de Liège, scrivendo i suoi articoli con lo pseudonimo di Georges Sim, oltre a collaborare anche con altre riviste e iniziò giovanissimo la sua carriera come scrittore.
Dopo la morte del padre Désiré Georges lasciò il Belgio per trasferirsi in Francia, a Parigi dove, grazie alle eccellenti doti letterarie, collaborò con numerose riviste, con molti racconti settimanali. Dal 1923 al 1926 scrisse numerose storie che ebbe un grande successo tra i lettori dell'epoca, oltre a vari romanzi pubblicati da importanti case editrici come Tallandier, Ferenczi, Fatard, con vari pseudonimi, come Georges Martin-Georges, Jean du Perry, Christian Brulls e Gom Gut.
Nel 1928 fece un viaggio sulla chiatta Ginette e sul cutter Ostrogoth, due importanti canali navigabili della Francia, da cui trasse una serie d’interessanti reportage.
L'anno seguente iniziò a collaborare con la rivista Il Détective, con alcune novelle, dove fece il su esordio uno dei suoi più celebri personaggi, il commissario Maigret.
Il grande successo letterario dei romanzi di Simenon attirò registi come Jean Tarride e Jean Renoir, che ne diressero due film Il cane giallo e Il mistero del crocevia.
Negli anni Trenta, con la prima moglie Régine Renchon, Simenon viaggiò tantissimo e sul finire del decennio ebbe un figlio, Marc, poi nel 1940 si stabilì con la famiglia a Fontenay-le-Comte, nella regione della Vandea e cercò in tutti i modi di aiutare i rifugiati belgi, oltre ad avere una ricca corrispondenza epistolare con il celebre scrittore francese André Gide.
Finita la guerra, lo scrittore fu accusato di collaborazionismo e per questo decise di trasferirsi negli Stati Uniti, dove visse prima in Texas, poi in Connecticut e conobbe Denyse Ouimet, che divenne la sua seconda moglie e gli diede tre figli, John, Marie-Jo e Pierre.
Negli anni Cinquanta Simenon lasciò gli Stati Uniti per tornare in Europa, vivendo prima in Costa Azzurra per poi trasferirsi a Epalinges, in Svizzera.
Nel 1960 fu il presidente della giuria del Festival di Cannes e iniziò una grande amicizia con il regista italiano Federico Fellini e pochi anni dopo divorziò dalla seconda moglie e nel 1972 scrisse il suo ultimo romanzo, Maigret e Monsieur Charles.
Da allora lo scrittore decise di registrare i suoi pensieri su dei nastri magnetici, che chiamò dettati.
Ma nel 1978 la figlia Marie-Jo si suicidò e, due anni dopo, Simenon diede alle stampe Memorie intime, dedicato alla figlia defunta.
Georges Simenon morì il 4 settembre 1989 a Losanna, lasciando cinquecento romanzi, settantacinque inchieste del commissario Maigret e ventotto racconti.