Francesco Verasis Asinari, conte di Castiglione
Un uomo che ebbe profondi legami con il Pavese e la storia del Risorgimento..
Francesco Verasis Asinari, conte di Costigliole d’Asti e Castiglione Tinella, nacque il 9 aprile 1826 a Torino, primogenito di Vittorio Luigi, gran maestro di cerimonie durante il regno di Carlo Alberto di Savoia e Vittoria Martini di Cigala e, rimasto orfano in tenera età, fu affidato a Camillo Benso, conte di Cavour, che divenne il suo tutore.
A corte era un personaggio di primo piano nella cerchia di Vittorio Emanuele II, che in dialetto amichevolmente lo chiamava Castiùn, ed ebbe diversi incarichi.
Tuttavia la vita del conte fu molto infelice, infatti rimase vedovo della prima moglie, la pavese Francesca Trotti di Santa Giulietta, nel 1851, a soli 25 anni, e anche il figlio della coppia morì prematuramente.
La fama del Conte di Castiglione però fu dovuta alla seconda moglie Virginia Oldoini, sposata a Firenze, che assunse il titolo di Contessa di Castiglione, cugina di Cavour, considerata una delle donne più belle d’Europa.
Virginia, forte della sua avvenenza, nonché della ricchezza del marito, non tardò a conquistare gli uomini dell’epoca alimentando i pettegolezzi sui veri e presunti amanti, come lo stesso Vittorio Emanuele II).
Francesco Verasis, entrato in politica, fu anche coinvolto in un’inchiesta per voto di scambio mentre Virginia, grazie ai maneggi di Cavour, nel 1855 si era trasferì a Parigi con il marito, che aveva ottenuto un prestigioso incarico diplomatico.
Ad un certo punto il conte capì il vero motivo di questo soggiorno parigino, Cavour in realtà aveva chiesto alla contessa di Castiglione di sedurre Napoleone III per ottenere informazioni e benefici per la monarchia sabauda nel periodo della guerra di Crimea.
Francesco Verasis Asinari alla notizia si separò definitivamente dalla moglie portando con sé il figlio Giorgio, erede del titolo.
Il destino del conte di Castiglione
Una decina d’anni dopo la vita del Conte di Castiglione si chiuse in modo incredibile all’ombra della palazzina di Stupinigi in quello che cominciò come un giorno di festa e che invece prese una piega drammatica.
Era il 30 maggio 1867 e Amedeo duca d’Aosta, terzo figlio del re, compiva ventidue anni e doveva sposare a Torino Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna.
Mentre il corteo degli sposi stava percorrendo il grande viale di Stupinigi per recarsi alla festa nella Palazzina di Caccia, il conte di Castiglione cadde da cavallo e morì all’età di 41 anni.
La mattina successiva la Gazzetta Piemontese racconto il “funestissimo avvenimento” che a Torino compromise l’atmosfera festosa per il matrimonio del duca Amedeo e di Maria Vittoria.
E’ certo che il Conte di Castiglione fu colpito da un malore, forse un ictus, ma le narrazioni dell’evento presentano diverse versioni.
Secondo il cronista della Gazzetta il conte si trovava a cavallo al seguito di una carrozza, i militari della scorta lo videro barcollare sulla sella e accorsero in suo soccorso per sorreggerlo, poi riuscirono a portarlo ancora vivo in un cascinale ai bordi dello stradone di Stupinigi, ma lì si spense poco dopo.
Altre fonti invece riferiscono di una caduta da cavallo del conte con morte immediata e truculenta, infatti il Castiglione, che nel corteo nuziale precedeva il re, dopo la caduta finì sotto le ruote della stessa carrozza reale morendo all’istante per schiacciamento del torace e, davanti alla scena, Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna svenne.
Oltre alla morte del conte il matrimonio di Amedeo d’Aosta, che si tenne lo stesso, non durò molto, dato che Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna morì giovane di tubercolosi, inoltre per un paio d’anni per complicate vicende dinastiche il giovane Savoia divenne addirittura re di Spagna, ma fu costretto ad abdicare e a ritornare in Piemonte.