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Antonio Giuseppe Denari, una vita per i vini dell’Oltrepò Pavese

  • Paola Montonati

grapes 1659118 960 720Un uomo che creò il mondo del vino dell’Oltrepò Pavese nel secondo Novecento….

Antonio Giuseppe Denari nacque a Retorbido il 2 maggio 1921 e a sette anni si trasferì con la famiglia a Voghera, dove proseguì gli studi nelle scuole primarie e al Ginnasio Severino Grattoni. Nel gennaio 1941, mentre frequentava il Politecnico di Milano, fu chiamato alla leva militare e assegnato alla Slovenia nell’aprile del 1942.

Finita la guerra conobbe la Duchessa Ida Novaresio, vedova del Duca Angelo De Ferrari, proprietaria della possessione Cascina Bella di Bressana, che nel 1813 diede i natali ad Agostino Depretis, che sposò nel 1948.

Dopo il matrimonio Denari si fece carico gestione di Cascina Bella e di parte del patrimonio dei duchi De Ferrari, e in pochi anni convertì l’azienda da cerealicola a zootecnica, ampliandosi alla lavorazione del latte, formaggi e burro.

Nel 1955 fu riconosciuto all’Eliseo di Roma come Primo agricoltore d’Italia, e Cascina Bella come Prima azienda Agraria d’Italia.

Denari nel 1963 lanciò il movimento Concentrazione di Unità Rurale” portando 15.000 agricoltori a Roma, a manifestare il problema del settore agricolo.

In pochi mesi il movimento si trasformò in partito politico, adottando come simbolo una spiga di grano con sullo sfondo l’Europa e Denari partecipò alle elezioni del 1963 nel collegio di Pavia-Milano ottenendo più di 25mila voti, insufficienti però per arrivare a Montecitorio.

Nel 1966 si separò dalla Duchessa Novaresio e si trasferì a Casaldonelasco, conosciuto all’epoca come Il Casale, situato nel comune di Santa Maria della Versa.

La famiglia Denari aveva acquistato il possedimento negli anni Quaranta dai baroni De Ghislanzoni, destinandolo principalmente a vigneti e campi e nel 1958 Antonio era entrato a far parte del consiglio d’amministrazione della Cantina Sociale di Santa Maria della Versa.

Nel corso degli anni Sessanta si concentrò sulla produzione di vini a marchio Il Casale tra i quali il più famoso resta il Rosso del Roccolo e negli stessi anni al Casale fu aperto il ristorante Hosteria del Casale, portando di fatto Denari ad aver ideato il primo agriturismo della zona, quando gli ancora non esistevano.

L’anno della svolta fu il 1972 quando Silvio Maggi, presidente della cantina La Versa stava per cedere l’azienda alla Winefood, società elvetica che nel corso degli anni settanta e ottanta ritirò una quindicina di aziende vitivinicole storiche italiane, per soli quattrocento milioni di lire.

Ad affare quasi concluso, alcuni importanti conferitori riuscirono a raccogliere abbastanza consensi per chiedere le dimissioni del consiglio d’amministrazione e alle successive elezioni Denari, con 19.500 voti divenne parte del consiglio di La Versa, il quale gli conferì la carica di Presidente, che ricoprirà per ventidue anni.

Durante la sua presidenza, la cantina  subì una forte rivoluzione, oltre i bottiglioni da 1,5 l e le damigiane e con un grande spazio al Gran Spumante Champenois e ai rossi, con cve maggiormente remunerate e addirittura una distribuzione dei dividendi della S.p.A.

Cinque anni più tardi Denari venne nominato presidente del Consorzio Tutela Vini dei Colli della Provincia di Pavia, che successivamente si trasformerà in Consorzio di Tutela Vini Oltrepò Pavese. Denari mantenne la carica per ben sedici anni, nonostante due dimissioni volontarie nel 1981 e 1991, sempre rifiutate dal consiglio dell’ente.

Nel corso del suo mandato combatté per la tutela dei vini di collina, dimostrando il suo dissenso per i vini da vigneti di pianura, e portò lo spumante Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese a sfidare lo Champagne francese.

Denari si fece inoltre promotore della spumantistica italiana nel Mondo e con La Versa nel 1975 si fece capofila, insieme a Gancia, Carpenè, Contratto, Ferrari e Antinori, per la creazione dell’ Istituto Italiano Spumante Classico, che nel 1996 diventerà Istituto Talento Metodo Classico, allo scopo di tutelare lo spumante di qualità nel rispetto di un rigido disciplinare associativo.

Le quotazioni dello spumante italiano, soprattutto quello oltrepadano, iniziarono a volare al punto nel 1980 alcuni esperti del settore enologico dichiararono che lo spumante metodo classico italiano, vinificato secondo i disciplinari dell’Istituto, era di gran lunga superiore ai blasonati Champagne francesi.

Denari nel 1992 si dimise volontariamente, senza polemica, dalla carica di presidente del Consorzio, rifiutando la proposta della Lega Lombarda di candidarlo al Parlamento.

Ma un duro colpo per l’Oltrepò Pavese arrivò nel novembre 1994, quando Denari si dimise dalla presidenza e dal consiglio d’amministrazione di La Versa, ottenendo attestati di stima e rispetto dalla maggior parte dei viticoltori oltrepadani.

 

Il grande esperto passò gli ultimi anni della sua vita presso il suo Casale, che negli anni aveva rinominato Casale Denari, dove morì circondato dall’affetto della moglie e della figlia il 9 ottobre 2008. 

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