Albert Einstein un estate a Pavia
Oggi ricorre l’anniversario della nascita del grande Albert Einstein, ma quanti sanno che da ragazzo passò un’estate a Pavia?
Tutti sappiano chi è stato Albert Einstein, l’uomo che con la sua intelligenza e le sue grandissime intuizioni ha cambiato per sempre la scienza del primo Novecento.
Ma pochi sanno che anche la città di Pavia, pur per poco tempo, ha avuto un ruolo fondamentale nella vita del grande scienziato tedesco.
Tutto cominciò nel 1894, quando il padre di Albert, Hermann, dovette trasferirsi con la famiglia da Monaco di Baviera a Milano, per gestire gli affari del ramo italiano della sua azienda, la Einstein & Garrone, specializzata nel settore della elettromeccanica.
Solo un anno dopo, nella primavera del 1895, gli Einstein arrivarono a Pavia, dove il padre aveva aperto una delle sue fabbriche sulle rive del Ticino.
Fino a quel momento Albert aveva ricevuto numerose lettere che gli venivano spedite dal padre presso il liceo di Monaco, dove stava completando i suoi studi, dove veniva raccontato minuziosamente il soggiorno italiano della sua famiglia nell’Italia di fine Ottocento, allora sotto il regno di Umberto I.
Ma Einstein non amava studiare in un ambiente chiuso e ristretto come quello della Monaco guglielmina e prese la decisione di riunirsi ai suoi cari a Pavia.
Fu cosi che, dopo aver simulato un esaurimento nervoso, il giovane Albert riuscì ad abbandonare la Germania e, non senza qualche difficoltà, ad arrivare a Pavia, stupendo i genitori, che fino ad allora erano stati tenuti all’oscuro di tutto questo.
Allora gli Einstein vivevano presso palazzo Cornazzani, eretto durante il Medioevo e situato al numero 11 di via Foscolo.
Il palazzo era uno dei più noti di Pavia, in quanto fino al 1810 vi era vissuto il poeta e scrittore Ugo Foscolo, esiliato dalla sua Venezia per ordine di Napoleone.
Dalle testimonianze dell’epoca l’immagine del giovane Einstein durante la sua permanenza a Pavia è quella di un ragazzo dal carattere indipendente e determinato, che aveva tutte le intenzioni di godersi una bella estate nel Pavese e contemporaneamente prepararsi per l’esame di ammissione al Politecnico di Zurigo, prova che si sarebbe svolta agli inizi di settembre.
Per tutta la stagione Albert si concesse lunghe corsa in bicicletta per Pavia e l’Oltrepò e bagni notturni nel Ticino, oltre ad aiutare il padre nella sua azienda e ad elaborare i suoi primi progetti nel laboratorio della fabbrica, che aveva un intero reparto di chimica.
Inoltre Einstein scrisse la sua prima memoria scientifica, che trattava le ricerche sull’etere e i campi magnetici, venduta di recente all’asta per una cifra da capogiro.
Un altro evento importante fu l’amicizia con una ragazza di Casteggio, Ernestina Marangoni, che rimase amica dello scienziato e di sua sorella Maja per tutta la vita.
Con l’arrivo dell’autunno Albert lasciò Pavia e si recò a Zurigo, dove, dopo aver superato brillantemente l’esame di ammissione, iniziò a studiare al Politecnico, cominciando cosi la sua straordinaria carriera scientifica.
Oggi una lapide presso il Palazzo Cornazzani ci ricorda che, anche se solo per un’estate, Pavia ha ospitato uno dei grandi del Novecento.