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1984: Il furto del trittico della Certosa di Pavia

  • Paola Montonati

 

trittico certosa 1Il 19 ottobre di ventotto anni fa, nel 1985, grazie allo sforzo congiunto di polizia e carabinieri venne ritrovato il trittico della Certosa di Pavia, trafugato più di un anno prima.

Le prime fonti che fanno riferimento al trittico della Certosa di Pavia risalgono alla fine del Trecento, quando il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti ordinò presso la bottega di Firenze appartenente a Baldassarre degli Embriachi, noto intagliatore d’avorio, un trittico devozionale con una serie di formelle incise con denti di ippopotamo.   

Questo lavoro, lunghissimo e laborioso, venne consegnato solo nel 1409, come si evince dalle bollette di pagamento che vennero consegnate ai frati Certosini. Lungo circa 2 metri e 45 centimetri di larghezza alla base e alto 2 metri e 54 di altezza, il trittico inizialmente aveva anche due arche in avorio che, secondo gli studiosi, oggi sono conservate in parte al Metropolitan Museum di New York.

Al termine della lavorazione  il trittico venne collocato presso l’altare della Certosa, che allora era unicamente il refettorio e la chiesa dei monaci.

Quando i lavori della chiesa principale finirono, agli inizi del Cinquecento, il lavoro venne posizionato sull’altare maggiore, per onorare i Visconti che tanto avevano fatto per la costruzione della Certosa. Successivamente, a metà del secolo, venne spostato nella Sacrestia Vecchia, dove rimase indisturbato fino all’agosto del 1984.

Fu proprio nella notte tra il 21 e il 22 agosto del 1984 che alcuni ladri di opere d’arte, dopo aver scassinato il portone che permetteva di accedere alla azienda agricola della Certosa dalla strada provinciale, riuscirono ad entrare nella Sacrestia Vecchia e rubarono le statuette e le formelle del trittico, lasciando al loro posto una cornice vuota.

trittico certosa 2Le prime indagini della polizia di Pavia dimostrarono che il furto, molto probabilmente, era stato commissionato da qualche collezionista straniero, ma almeno in quel  momento tutte le piste conducevano in un vicolo cieco. Nel settembre 1984 nacque un’associazione con lo scopo di ritrovare il trittico della Certosa, con una ricompensa di circa 50 milioni di lire per chi avesse fornito indizi utili al ritrovamento.

Nel frattempo  la polizia aveva scoperto che il committente del furto aveva suddiviso la merce in piccoli lotti, per far perdere le proprie tracce.

Alla fine di maggio 1985 vennero rinvenuti in una piazzola tra i caselli di Portici ed Ercolano nove statuette e una formella del trittico. Grazie a questa scoperta il 19 ottobre di quello stesso anno i carabinieri furono in grado di recuperare integralmente il trittico, con le sue statuette e le sue formelle.

Inoltre vennero arrestati i componenti di una banda esperta nel furto e nella vendita di opere d’arte sul mercato nero, con ramificazioni anche all’estero. Dopo un lungo ed accurato restauro, oggi il trittico della Certosa è tornato nella Sacrestia Vecchia, difeso da una serie di sofisticati sistemi d’allarme. 

 

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