Tram e Carnevale al Museo della Tecnica Elettrica
Due eventi, molto diversi tra di loro, arricchiranno l’inizio di marzo al Museo della Tecnica Elettrica dell’Università di Pavia, in via Ferrata 6.
Il primo è per sabato 2 marzo, alle 17, quando si terrà il Museum Day 2019 con l’evento C'era una volta il tram elettrico. Ricostruzione storico-documentale del trasporto urbano in Pavia.
Il primo trasporto urbano a Pavia era una carrozza aperta, detta tram, chiamata il Tram a cavalli di Del Bo che dal 1892 collegava la stazione ferroviaria con il centro in Corso Mazzini all’angolo della piazzetta del Sale.
Ma il bisogno di dare a Pavia un valido servizio di trasporto che sostituisse l’omnibus a cavalli era molto sentito e nel 1903 il Comune, tramite l’Azienda del gas, progettò la costruzione di una tranvia.
Inaugurata il 13 maggio 1913, la linea tranviaria, si sviluppava da est, in via Scopoli, all’altezza dell’Orto Botanico, a ovest, verso la stazione ferroviaria, attraversando la parte centrale della città, in viale Gorizia, con una rimessa di fronte a via Scopoli.
Fra le due guerre la tranvia venne prolungata verso est prima a Santa Teresa (Case Snia Viscosa) poi al termine di viale Montegrappa (chiesa di San Pietro in Verzolo) e analogamente fu prolungata anche a ovest, superando la linea ferroviaria Milano-Genova sul ponte del Policlinico, prima in piazzale Golgi (Policlinico), poi in via Taramelli (Istituti Universitari) per la lunghezza complessiva di 4900 metri circa.
Il trasporto a Pavia avveniva lungo i binari dell’allora esistente tranvia a vapore Milano - Porta Lodovica-Pavia.
Alla fine della seconda guerra mondiale venne decisa la costruzione di una linea con un andamento da nord a sud che integrasse la linea tranviaria incrociandola al Demetrio.
Nel 1949 venne completato un impianto filoviario con capolinea, a nord, in via Olevano poi attraversava il quartiere di Città Giardino, Piazza Castello, Strada Nuova, il Ponte Coperto, percorreva via dei Mille sino al suo termine in località Bivio Gravellone e vicino al capolinea di via Olevano venne costruita la rimessa di via Acerbi, rimasta in funzione sino al 1985.
Ma la linea tranviaria non poteva più far fronte all’aumento del traffico passeggeri, l’esercizio non poteva essere incrementato con un aumento delle frequenze tenendo conto dei lunghi tratti a binario unico e venne pertanto deciso di sostituirla con autobus, che furono inaugurati il 14 febbraio 1954.
Nella seconda metà degli anni Cinquanta furono create tre nuove linee che convergevano sulla stazione ferroviaria dai quartieri della Sora (linea 2), del Crosione (linea 4) o si dirigevano verso lo stabilimento Necchi e la Gramegna (linea 5), mentre negli anni Sessanta fu istituita una linea dalla stazione alla Vigentina (linea 7), venne ristrutturata la linea 6 sul percorso Mirabello-corso Cavour-Ponte di Pietra e unificate le linee 2 e 4 in un’unica linea Vallone-Stazione-Sora (linea 4) con un’intensificazione fra il Vallone e la stazione (linea 4 barrato).
Il 15 giugno 1968, dopo sedici anni di servizio, l’impianto filoviario e le vetture vennero sostitute da autobus, con nel 1969 una nuova linea da San Giovannino per il Policlinico, transitante per il Lungo Ticino, linea 8, mentre nel 1971 la linea 1 venne prolungata da via Olevano al Rione Scala, nel 1974 fu la volta della linea 6 che venne prolungata da Mirabello a Montemaino.
Oggi gli autobus di Pavia hanno un motore alimentato a metano, per rispetto dell’ambiente, e corrono su una rete più vasta che raggiunge gran parte dei comuni della provincia pavese.
Nel corso dell’evento sarà raccontata la storia storico del trasporto urbano pavese dalla tramvia elettrica a oggi, con esperti, amministratori locali e rappresentanti della società Autoguidovie, un’esposizione e analisi d’immagini d'epoca del percorso tramviario di Pavia, in collaborazione con l'Archivio Chiolini.
Ci sarà anche un buffet per augurare un Buon Compleanno al Museo della Tecnica Elettrica.
Il secondo evento del museo sarà per martedì 5 marzo, dalle 15 alle 17, quando si terrà il Carnevale degli scienziati, dove a grandi e piccoli sarà proposta una visita guidata e una favola a cura dell'associazione In Scena Veritas, con la possibilità per i bambini mascherati di fare una grande festa all'interno degli ampi spazi del Museo.