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Sulle tracce del Maestro di Vigevano

  • Paola Montonati

foto vigevano paola“Sono un maestro elementare e ho famiglia. Ho moglie e figlio, e il mio guadagno è sufficiente per arrivare alla fine del mese, Ada, mia moglie, mi ripete spesso: «Lasciami andare a lavorare!». Oppure: «A Vigevano lavorano tutte le donne!».

Ella vede che mi esaurisco fra scuola e lezioni private e ne profitta: «Perché non mi lasci andare a lavorare?».
Comprendo che il suo lavoro sarebbe essenziale all'economia della casa, oltreché delle mie forze; ma il pensiero che mia moglie – moglie di un piccolo borghese – entri in una fabbrica, si metta alla stregua degli operai, mi è insopportabile. «Devi pensare alla casa» le rispondo.

Nella mia casa non c'è in verità molto da fare. Siamo io, Ada e nostro figlio Rino”

(Lucio Mastronardi, Il Maestro di Vigevano)

L'associazione Oltre Confine Onlus per sabato 26 dicembre, alle 20.30, proporrà la visita virtuale Le avventure di Lucio e del Maestro, che si svolgerà tramite piattaforma Zoom.

Sarà una visita guidata incentrata sul capolavoro di Lucio Mastronardi, Il Maestro di Vigevano (Einaudi, 1962) dove la visita virtuale ripercorrerà alcuni dei luoghi simbolo legati alla memoria del noto scrittore vigevanese e costituirà un omaggio letterario a questo capolavoro, per riscoprire il contorno storico-culturale e le ambientazioni del romanzo con il famoso maestro.

Al contempo ci sarà una caccia di aneddoti, curiosità e vere e proprie chicche relative all’indimenticabile trasposizione cinematografica con il grandissimo Alberto Sordi.

Ma perché ricordare Il Maestro di Vigevano? Perché esattamente novanta anni fa, nel 1930, nacque a Vigevano Lucio Mastronardi, figlio di un’insegnante e di un ispettore scolastico.

L'autore 

Lo stesso Mastronardi divenne docente da qui è facile comprendere l’ispirazione per raccontare il mondo della scuola in una cittadina in pieno fermento.

Infatti la Vigevano dell’epoca stava vivendo un grande boom industriale ed economico grazie al settore calzaturiero e, nonostante le 80.000 copie vendute del romanzo, solo 500 furono acquistate dai Vigevanesi di allora.

L’opera, pur essendo un grande successo editoriale, ebbe infatti una fredda accoglienza da parte della società vigevanese, che si vide mal rappresentata dal proprio concittadino.

Lo stesso scrittore disse che “Vigevano è per me il mondo in piccolo, una realtà fatta di grettezza. Di avarizia, di sporcizia, ma anche una realtà sensibile a ogni mutamento politico e sociale. Un microcosmo, insomma”.

Il libro 

Lo spaccato della città che Mastronardi dipinse fu una critica a un repentino cambiamento sociale di una cittadina sempre più votata ai danè, che da realtà agricola stava divenendo capitale della calzatura con innumerevoli fabbrichette.

Mastronardi fu poi trasferito nel 1963 dal proprio istituto scolastico di Vigevano, per essere destinato ad Abbiategrasso, dove svolse mansioni di segreteria presso la direzione scolastica.

In occasione dei 90 anni dalla nascita di Mastronardi, ci sarà così l’occasione per riscoprire la Vigevano dello scrittore, uno dei più grandi letterati pavesi.

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