Piero Maccaferri, una mostra per il pittore lomellino
Dal 21 febbraio fino all’8 marzo, lo spazio B presso il palazzo Sanseverino di Vigevano ospiterà la mostra “Piero Maccaferri – Sguardi d’artista” che ricorda la figura di un artista che, con Regina Cassolo, è stato uno dei più significativi del Novecento artistico del Pavese.
Nato a Cilavegna Lomellina nel 1916, il giovane Piero s’iscrisse all’Accademia di Brera, dove ebbe come mentori Aldo Corpi e Achille Funi, oltre all’incisore Benvenuto Disertori.
Dopo aver vinto giovanissimo nel 1940 il primo premio Hayez, Maccaferri venne chiamato alle armi e destinato a combattere nel cuore del Nord Africa, per poi cadere prigioniero degli inglesi un anno dopo ad Alessandria d’Egitto.
Nel corso della prigionia, che durò fino al 1945, Piero lavorò a una serie di dipinti murali, oltre ad alcune scenografie per il film Cesare e Cleopatra.
Tornato in Italia, il giovane pittore nel 1947 ebbe la sua prima personale a Milano, con le opere del periodo rosso, mentre nello stesso anno sposava Teresa, da cui avrebbe avuto due figlie.
Anche se con il passar degli anni la sua attività come pittore e insegnante di disegno era sempre più importante, Maccaferri rimase molto legato alla Lomellina e alle sue tradizioni, tanto che fondò a Vigevano il gruppo Il Sagittario, poi fucina di molti giovani pittori del pavese.
Dopo aver ricevuto molti premi in tutto il mondo per le sue attività culturali e artistiche, Maccaferri morì nella sua Cilavegna per una malattia il 29 giugno del 1992.
Nelle opere che saranno esposte durante la mostra, emerge la cifra stilistica della poetica di Maccaferri, da sempre interessato all’opera degli impressionisti francesi, ma con quel tocco di poesia per la sua gente e la sua terra, com’è ben evidenziato dai colori caldi e accesi delle opere della maturità.
La mostra sarà aperta il sabato e la domenica dalle 16 alle 19.30, mentre l’ingresso è libero.