Pavia Il volto di Volta
Venerdì 5 maggio presso il Museo per la Storia dell'Università di Pavia alle 17.30 sarà mostrata al pubblico la ricostruzione forense del volto di un grande genio che ha segnato la storia della scienza italiana e del mondo, Alessandro Volta.
Interverranno il Rettore Fabio Rugge, il Rappresentante delle Regione Lombardia Cristina Cappellini, il Presidente del Sistema Museale di Ateneo Paolo Mazzarello, il Direttore del Museo Lidia Falomo e Davide Porta del Laboratorio di Antropologia forense.
Alessandro Volta (1745-1827) è noto per l’invenzione della pila e la scoperta del metano, ma ricoprì anche la cattedra di Fisica sperimentale dell’Università di Pavia, dove ottenne un successo tale da spingere l’imperatore d’Austria Giuseppe II a ordinare la costruzione dell’Aula Volta.
E fu a Pavia che Volta fece gli studi che lo condussero all’invenzione della pila, che nel 1801 presentò a Parigi a Napoleone, suscitando grande entusiasmo.
Negli anni successivi ricevette molte cariche e titoli, fu membro dell’Istituto lombardo di scienze e lettere, insignito della Legion d’Onore, nel 1809 Senatore del Regno d’Italia e Conte del Regno d’Italia.
All’interno delle collezioni museali dell’Università di Pavia oggi è conservato il calco in gesso del cranio di Alessandro Volta, realizzato in occasione dell’esumazione e del seppellimento definitivo delle sue spoglie nel 1875.
Il cranio venne studiato da Cesare Lombroso che lo giudicò “di bellissime forme e di una capacità di certo maggiore dell’ordinario” mentre un biografo di Volta disse che lo scienziato era un uomo dai lineamenti “ben pronunciati, ma né aspri, né duri, né fieri; e se il suo sguardo non lampeggiava del foco di un genio altero, brillava della punta penetrante della più viva riflessione […] La sua faccia, anzi che essere austera per severo cipiglio, o superba per disdegnoso labbro, era umana per maestosa dolcezza, e veneranda per dolce maestà”.
Ma allora qual era il vero volto di Volta? Per risolvere questo mistero l’Università di Pavia ha chiesto l’aiuto dei tecnici del Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense dell’Università degli studi di Milano, esperti nelle metodiche di ricostruzione facciale in casi forensi e in soggetti antichi.
Gli studi forensi oggi consentono di trasformare i dati ottenuti dallo studio antropologico in un volto che risulta utile all’identificazione nei casi recenti o mostrare persone scomparse da tempo.
Benché il volto sia solo in parte influenzato dall’architettura ossea sottostante, le tecnologie moderne oggi danno la possibilità di ottenere, dopo quasi duecento anni dalla sua morte, un nuovo ritratto del viso dello scienziato comasco.
La ricostruzione del volto di Alessandro Volta è stata ideata nel contesto del progetto sostenuto dalla Regione Lombardia Condividere il patrimonio museale universitario: nuove modalità di fruizione rivolte anche agli utenti con disabilità sensoriali.