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Pavia I volti dell’alienazione

  • Paola Montonati

volti alienazione 1A Santa Maria Gualtieri, in piazza della Vittoria a Pavia, dal 25 febbraio al 12 marzo sarà allestita la mostra I volti dell'alienazione, che presenterà i disegni di Roberto Sambonet, celebre pittore, designer e grafico italiano.

Roberto Sambonet, nato a Vercelli nel 1924 e morto a Milano nel 1995, fu un importante pittore, designer e grafico, studi all'Accademia di Brera e frequentazioni delle avanguardie artistiche milanesi, che avevano come punto di ritrovo il bar Giamaica.

Prese parte all'avventura del gruppo dei Picassiani con Cassinari, Morlotti e Treccani e tra il 1948 e il 1953 visse in Brasile, dove il suo linguaggio artistico subì una maturazione molto importante, che lo condusse a quell'essenzialità della linea che fu un tratto fondamentale della sua opera, nella pittura, nella grafica e nella produzione di celebri oggetti d’industrial design.

L’esposizione è stata ideata dalla Società della Ragione onlus, curata da Franco Corleone e Ivan Novelli in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia, con StopOpg, con l’Archivio Roberto Sambonet e con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

La mostra proporrà 40 disegni e 70 studi realizzati da Sambonet tra il 1951 e il 1952 all’interno del manicomio brasiliano di Juqueri, a cinquanta chilometri da San Paolo in Brasile, dove fu ospitato dal direttore Edu Machado Gomes, per indagare il complesso fenomeno del disagio mentale.

Questo viaggio nell’orrore smosse le coscienze in Italia e preparò il terreno per il lavoro di Franco Basaglia, che avrebbe vistato quello stesso manicomio, con lo scopo di fare in modo che non esistessero più “ergastoli bianchi”.

Sambonet visse per sei mesi nei reparti dell'ospedale, conducendo una sua personale analisi, e ritraendo gli internati in una serie di opere di grande intensità, a china e a matita, capaci di andare al di là del volto e mostrare pensieri, emozioni, sentimenti.

E’ un viaggio di umana partecipazione, uno scavo nelle pieghe della malattia e della sofferenza, che nel 1977 venne raccolto nel volume Della Pazzia, edito da M'Arte Edizioni, assieme a alcuni autori che nei loro scritti hanno affrontato e raccontato il tema della pazzia, come Allen Ginsberg, Dino Campana, Gaetano Donizetti, Friedrich Wilhelm Nietzsche, Edgar Lee Masters, William Shakespeare, Voltaire Friedrich Holderlin, Edgar Allan Poe.

La mostra arriva a Pavia dopo essere stata esposta alla Fabbrica del Vapore di Milano, al Teatro Chille de la balanza di Firenze, al Palazzo Municipale di Ferrara, al Museo in Trastevere di Roma, al Museo Ken Damy di Brescia, a Palazzo Lanfranchi di Matera, a Palazzo d'Accursio a Bologna e al Palazzo del Consiglio Regionale di Trieste.

L’esposizione sarà visitabile giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

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