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Palio della Santa Croce 2022 a Mortara

  • Paola Montonati

278458837 5607995722563896 8441587712075970102 nA Mortara il Magistrato delle Contrade regalerà alla città il Palio “bis” in occasione della festa patronale.

Infatti domenica 1 maggio tornerà tra le strade della città lomellina il corteo storico che precede la disputa del Palio in piazza Vittorio Emanuele II, per la seconda edizione del Palio della Santa Croce.

La prima edizione, flagellata dal maltempo, venne disputata nel 2019, poi due anni di emergenza sanitaria hanno cancellato tutte le manifestazioni, compreso il Palio di Mortara, che ora cerca di rinascere con l’edizione primaverile.

Il programma vedrà, alle 10.30, la partecipazione delle sei contrade alla Messa in Santa Croce, mentre alle 15 prenderà il via il corteo storico che si concluderà in piazza del teatro per la disputa del Palio.

Il viaggio che farà rivivere i fasti della Mortara di fine Quattrocento inizierà davanti a palazzo Cambieri, dove i figuranti si dirigeranno su corso Garibaldi verso il municipio per poi procedere in corso Cavour, via Cortellona, via Roma, corso Josti, via XX Settembre, via Fagnani, via Belluschi e quindi piazza Vittorio Emanuele II, dove si disputeranno i giochi del Palio sotto lo sguardo di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este.

Si sta cercando di ritornare alla normalità e allo spirito che ha da sempre caratterizzato la manifestazione, dopo  lo stop che ha creato non poche difficoltà alle contrade, ma ora c’è grande voglia di tornare a far rivivere la  festa.

Per quanto non si conosca con sicurezza assoluta l'origine di Mortara, ne' l'epoca esatta della sua fondazione, diversi ritrovamenti archeologici la attribuiscono al IV secolo dopo Cristo.

Abbattuta nel 1748 la Porta di Giove, ultima testimonianza dell'insediamento romano, la storia della città resta legata alla leggenda per cui l'attuale centro abitato sarebbe stato fondato dagli abitanti dell'idilliaca Pulchra Silva, dopo la sanguinosa sconfitta inflitta da Carlo Magno al longobardo Desiderio, il 12 ottobre 773.

La battaglia fu combattuta appena fuori della città, dove ora sorge l'Abbazia di Sant'Albino del V secolo.

Ma la storia di Mortara è anche legata alla diffusione del Cristianesimo, poiché le strade che qui confluiscono nel periodo medievale facilitarono la diffusione della religione, e in città passarono schiere di pellegrini provenienti anche d'oltralpe, in cammino lungo la famosa Via Francigena.

A partire dal secolo XI, il nome di Mortara era conosciuto in Italia settentrionale grazie all'importanza raggiunta dall'ordine monastico dei Mortariensi.

In seguito la città venne coinvolta nelle vicende storiche dei Visconti e, tra il 1374 e il 1402, in forza di un decreto di Gian Galeazzo Visconti, viene chiamata Beldiporto, luogo di caccia e di svago, di campagne lussureggianti, di distese boschive e granarie.

Mortara, ed in particolare il cascinale di Sant'Albino, fu il teatro di un furioso combattimento tra austriaci e piemontesi il 21 marzo 1849,  dove la sconfitta dei piemontesi fu il preludio a quella di Novara, oggi ricordato da un obelisco eretto nel 1852 in località Sabbioni di Mortara, lungo la provinciale per Pavia.

Mortara è oggi un moderno centro di attività agricole, industriali e commerciali, nonché un importante nodo stradale e ferroviario, ma la sua fama rimane legata ad un prodotto gastronomico genuino e prelibato, famoso fin dall'epoca sforzesca, come il salame d'oca e delle specialità culinarie legate a questo bipede, tra cui i prosciutti ed i prelibati patè di fegato, che i salumai cittadini, riuniti nel Consorzio Produttori, preparano con la cura di un tempo.

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