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Sagra dell’asparago 2022 di Cilavegna

  • Paola Montonati

sagra asparago cilavegna 2022Il calendario degli eventi non sarà ancora quello tradizionale, ma a Cilavegna, nel cuore della Lomellina,  tornano i festeggiamenti per la sagra dell’asparago bianco-rosato, che negli ultimi due anni era stata sostituita con una risottata take-away,

Si è deciso di riprendere la sagra con una serie di  iniziative da venerdì 6 fino a domenica 8 maggio in forma ridotta, un po’ per il poco tempo a disposizione per l’organizzazione, un po’ per l’incertezza legata alla situazione.

La Pro Loco vuole però dare un segnale di ripartenza e alcuni punti del programma sono già stati definiti, ad esempio il ristorante verrà riportato in centro, nel parcheggio di palazzo Aurora.

Non ci sarà il palio dei maiali, ma è prevista la sfilata storica, oltre ad attrazioni con bande musicali e altre iniziative, in particolare domenica.

Per la giornata di venerdì 6 maggio è in programma la gara podistica e sabato sera, in piazza Liberazione, ci sarà un concerto della Mercury Band, gruppo omaggio ai Queen.

A Cilavegna tornerà anche la manifestazione Notti d’estate,  in occasione della festa patronale di San Pietro e Paolo, che partirà il 25 giugno con  il concerto della band Da Zero a Liga.

Ma quale storia ci racconta questo borgo?

Il nome di Cilavegna, come Cilavinnis si trova citato in un documento del X secolo e successivamente appare come Cilavegna e Celavegno, cioè cielo di Venere per l'amenità del luogo oppure deposito di vini o presso le vigne.

Dato che era vicino a Mortara e a Vigevano, città spesso contese per le loro imponenti rocche, Cilavegna fu soggetta per secoli a passaggi e devastazioni di truppe nemiche.

Nel diploma di Federico II dell'8 agosto 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta Cilavegna, compresa nel Comitato di pomello, che era il dominio feudale dei conti palatini, poi verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230.

Il borgo è citato nell'elenco delle terre del contado di Pavia nel 1250 come parte della contea Lomellina del principato di Pavia.

Nel 1315 Pavia cadde in potere dei Visconti, che riorganizzarono il territorio in podesterie, i cui podestà venivano eletti dal principe,  e Cilavegna fu sede di podesteria e nel 1355 i Diplomi di Carlo V confermarono il possesso di questi luoghi alla famiglia Beccarla e all'ultimo dei quali, Castellino, il duca Filippo Maria Visconti confiscò il feudo e lo passò a Francesco di Castelbarco che a sua volta, lo cedette ad Alberto Maletta, discendente dei conti palatini.

Quando nel 1395 Gian Galeazzo Maria Visconti fu nominato duca di Milano dall'imperatore, il contado pavese divenne una contea separata.

Nel 1447 la contea di Pavia passò agli Sforza e Cilavegna, comune della Lombardia, apparteneva  alla provincia di Pavia, in Lomellina, occupando la zona della pianura lombarda ai confini con la provincia di Novara.

Cilavegna ha una fitta rete di canali e fossi, alimentati dai fontanili, dove i filari dei pioppi, le cascine, i campi e le risaie caratterizzano il paesaggio.

La popolazione fino alla metà del 1900 si dedicava prevalentemente all'agricoltura, poi l'insediamento di numerosi impianti industriali ha modificato completamente l'assetto economico del paese, anche per acquisire il nuovo ritmo della tradizione agricola scandito dai tempo di una natura che vede nella produzione dell'Asparago di Cilavegna, ortaggio coltivato nel terreno sabbioso che si distingue per la sua tenerezza, il colore e il delicato sapore.

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